giovedì 23 dicembre 2010

Sobre heroes y tumbas -Ernesto Sabato

Sopra eroi e tombeEinaudi pubblica per la prima volta questo capolavoro di Ernesto Sabato. Il titolo scelto è Sopra eroi e tombe; forse sarebbe stato meglio Degli eroi e delle tombe o semplicemente Eroi e tombe, ma tant'è.


Ernesto sabato, scrittore poderoso, non è molto conosciuto in Italia. È nato nel 1911 nella provincia di Buenos Aires, è ancora vivo (!), nella sua biografia si legge: scrittore, saggista, fisico e pittore. Ha scritto tre romanzi dei quali questo è il secondo.
Non è facile parlare di questo libro perché più che gli argomenti trattati è importante la sensazione che lascia. L'amore di un ragazzo inetto, malinconico, figlio di un pittore fallito, per una donna straordinaria conosciuta in un parco. Il resoconto della rocambolesca decadenza della famiglia Olmos Vidal. Una relazione incestuosa. E soprattutto il capitolo Informe sobre ciegos (relazione sui ciechi), che si puó leggere come un romanzo indipendente. Un uomo ossessionato dai ciechi tanto da credere che facciano parte di una setta demoniaca che regge i destini del mondo. Leggere questa storia è un'esperienza indicibile e profonda.
Sabato fa stare sempre scomodi, non è una lettura facile ma è chiaro fin dalle prime righe che ci si trova davanti a un grande della Letteratura mondiale.


7 commenti:

Nicola ha detto...

Ciao Stefano,

permettimi un commento sull'edizione Einaudi di questo autentico capolavoro della letteratura mondiale, visto che proprio tu sei partito con la scelta del titolo italiano. Quelli della Einaudi non hanno riposto molta attenzione nella cura editoriale di quest'opera. L'edizione in questione è piena di refusi, errori/orrori tipografici e - come se non bastasse - costa la bellezza di 26 euro. Un prezzo, a mio avviso, difficilmente giustificabile data la qualità dell'edizione (copertina morbida e brossura cucita). Questo romanzo andava pubblicato nella collana Supercoralli (come fu fatto per "Il Tunnel") e forse, a quel punto, sarebbe pure costato di meno. In ultimo, e qui ci si incazza di brutto, tante troppe opere di valore escono fuori dal catalogo Einaudi con una velocità allarmante (vedi "Il tunnel" - diritti ceduti a Feltrinelli - e "Prima della fine" - riedita da Sur).

Stefano Cristi ha detto...

Ciao Nicola,

io fortunatamente ho letto l'originale in spagnolo, non sapevo che l'edizione Einaudi fosse così scadente come mi dici: me ne dispiaccio perché questo è un editore di cui in genere mi fido.
Per quanto riguarda la poca fortuna dei libri di Sabato, credo che si debba al fatto che sono piuttosto complicati e che vantano un certo numero di feroci detrattori, anche illustri. Non ti nascondo che io stesso, che amo particolarmente questo autore, mi sia trovato spesso a mettere in dubbio le sue intenzioni. In ogni caso considero l' "informe sobre ciegos" una delle vette più alte della letteratura in lingua spagnola.
A presto,

S.

Nicola ha detto...

Ho studiato un po' di spagnolo da autodidatta quel tanto che mi è bastato per leggere, con grande soddisfazione, quasi tutta la saggistica di E. Sabato: Uno y el universo, Heterodoxia, Hombres y engranajes, Apologias y rechazos, El escritor y sus fantasmas. (A proposito: tu le conosci? Cosa ne pensi?) Magari, se riesco a migliorarmi, mi butto nell'impresa di leggere la trilogia iniziata con El tunel. Così ci si affranca dalle porcate editoriali italiane. Ho criticato l'edizione Einaudi proprio perché certi orrori, un editore di questo livello, non dovrebbe commetterli.
Mi consiglieresti dei libri di letteratura in lingua spagnola che ti sono piaciuti molto? Grazie.

Stefano Cristi ha detto...

Ciao Nicola,
io non ho letto la saggistica di Sabato, se me la consigli ci farò un pensiero.
Ti avverto che, come puoi immaginare, leggere la trilogia in spagnolo è piuttosto faticoso, però non voglio con ciò scoraggiarti.
Per quanto riguarda la letteratura in lingua spagnola, ci sono tantissimi libri che amo, così ti dico quelli che per me sono gli "indispensabili":
Pedro Paramo, di Juan Rulfo
La invención de Morel, Bioy Casares
Los detectives salvajes, Roberto Bolaño
2066, Roberto Bolaño
La tregua, Mario Benedetti

Oltre a questi, considerando che ami la letteratura di Sabato, ti cito dei libri che ovviamente già conoscerai:
La ciudad y los perros - La casa verde, entrambi di Vargas Llosa
El otoño del patriarca, Garcia Marquez
Ficciones, Borges
Rayuela, Cortazar

Nicola ha detto...

Riporto di seguito qualche passaggio tratto dalla saggistica di Sabato, senza pretesa di delinearne il contenuto. Una cosa è certa: la saggistica aiuta a capire meglio l'autore e i suoi romanzi.

EDAD.
¿Qué se puede hacer en ochenta años? Probablemente, empezar a darse cuenta de cómo habría que vivir y cuáles son las tres o cuatro cosas que valen la pena.
Un programa honesto requiere ochocientos años. Los primeros cien serían dedicados a los juegos propios de la edad, dirigidos por ayos de quinientos años; a los cuatrocientos años, terminada la educación superior, se podría hacer algo de provecho; el casamiento no debería hacerse antes de los quinientos; los últimos cien años de vida podrían dedicarse a la sabiduría.
Y al cabo de los ochocientos años quizá se empezase a saber cómo habría que vivir y cuáles son las tres o cuatro cosas que valen la pena.
Un programa honesto requiere ocho mil años.
Etcétera.

Uno y el universo (1945)

ESCISIÓN MASCULINA DE LA REALIDAD. En el hombre el sexo es un apéndice, no sólo desde el punto de vista anatómico sino también fisiológica y psicológicamente: está hacia fuera, hacia el mundo, es centrífugo. En la mujer está hacia dentro, hacia el seno mismo de la especie, hacia el misterio primordial. En el hombre el semen sale, es proyectado hacia fuera, como su pensamiento hacia el Universo; en la mujer, entra. Esa proyección masculina implica separación, escisión, desvinculación del hombre respecto de su simiente. En la mujer, al contrario, implica unión, fusión.
Cuando el acto carnal termina para el hombre, para la hembra comienza. En cierto modo, la mujer es toda sexo.
Por eso, tal vez, y como lo sostiene Jung, a pesar de ser la mujer una criatura esencialmente erótica, para ella la relación sexual tiene menos importancia que la anímica; en tanto que los hombres tienden a confundir eros con sexualidad y creen poseer a la mujer cuando la poseen sexualmente, siendo que en ningún momento la poseen menos, pues para ella sólo importa de veras la posesión erótica, es decir anímica, sentimental. Eros es, en suma, “relación entre almas” y es el principio supremo de la mujer, así como el logos, “interés por las cosas”, es el principio supremo de la masculinidad.
Como consecuencia de su caracterología sexual, centrífuga, el hombre tiende a crear otra realidad, que se añade a la natural: la realidad cultural, con su técnica y sus ideas, con su ciencia y su filosofía, con su arte y su literatura. En tanto que la mujer tenderá a reunificar la realidad escindida por el macho, volviendo lo cultural al seno materno, es decir, al seno de la naturaleza primordial y eterna, humanizando y animizando las cosas inertes, la técnica y los productos del arte y de la ciencia, psicologizando todo. Para la mujer las ideas puras no existen y no tienen sentido, son casi un juego descabellado, prolongación de la insensatez infantil. Y si las tolera, si las escucha y hasta si las admira es en virtud de su maternal ternura por los seres (los hombres) que quiere y que es capaz de admirar hasta en sus actos de demencia.
Excepto cuando advierte que esos misteriosos sistemas de ideas confieren un misterioso poder a los hombres. Pues entonces actúan sobre ella las dos fuerzas, siempre admiradas, del misterio y del poder. En esos instantes cumbres se suele ver a las mujeres, perplejas, extáticas como ante un ídolo, boquiabiertas, musitando frases como: “Y yo que lo creía un loco...”. Es, tal vez, la frase que ha de haber pronunciado la señora de Cristóbal Colón.

Heterodoxia (1953)

Cada hora del hombre es un lugar vivo de nuestra existencia que ocurre una sola vez, irremplazable para siempre. Aqui reside la tensión de la vida, su grandeza.

Creo que lo esencial de la vida es la fidelifdad a lo que uno cree su destino, que se revela en esos momentos decisivos, esos cruces de caminos que son dificiles de soportar pero que nos abren a las grandes opciones.

Como la luz de la aurora que se presiente en la oscuridad de la noche, así de cerca está la muerte de mi. Es una presencia invisible.

La resistencia (2000)

Ciao

Nicola ha detto...

Grazie, Stefano. Bolaño, Borges e Llosa (ieri ho comprato "La casa verde") erano già sotto tiro. Rayuela l'ho già letto - a proposito: se ti piace il jazz, su youtube puoi ascoltare "Jazzuela", una raccolta dei brani citati da Cortazar nel suo romanzo. Gli altri titoli non li conoscevo: finiscono nella wishlist. Servono soldi e tempo, per queste cose: due brutti clienti.

Stefano Cristi ha detto...

Wow, grazie!
Non si finisce mai di comprare libri... sta diventando propio uno sporco lavoro!

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...