tag:blogger.com,1999:blog-22968593486038436542024-02-02T06:37:46.091+01:00che leggoappunti scritti in trenoStefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.comBlogger113125tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-18247675157261631282012-10-24T13:29:00.002+02:002012-10-24T13:29:54.444+02:00Rainer Maria Rilke – Lettere ad un giovane poeta<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQEchHhF5V35ozdKhSI-Hxuxv0wPdNt-xo8NHvvADHm6Tvcbiq1ow" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQEchHhF5V35ozdKhSI-Hxuxv0wPdNt-xo8NHvvADHm6Tvcbiq1ow" width="120" /></a>Queste
poche lettere del poeta austriaco al giovane poeta e ammiratore Kappus possono essere lette come un manuale per la vita. Una vita da poeta,
si intende. Sembra di leggere
delle pagine settecentesche per la grazia e la ricercatezza delle forme, mentre hanno
appena un centinaio d'anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è un vero carteggio: sono pubblicate solo le lettere di risposta di Rilke, mentre possiamo solo evincere le questioni poste da Kappus. Ma proprio questa mancanza di organicità costituisce il fascino di questo libretto fra le cui righe, spontanee e sentite, si possono leggere le idee di Rilke sulla poesia, sul'arte,
sulla vita. Delle vere perle.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<i>E non deve lasciarsi fuorviare nella sua solitudine perchè c’è in lei qualcosa che vorrebe uscirne. Proprio questo desiderio, se lei lo usa con calma e superiorità e come uno strumento, la aiuterà a dispiegare la sua solitudine su ampio paese. La gente, con l’ausilio delle convenzioni, ha risolto tutto secondo la facilità e la più facile delle facilità; ma è chiaro che noi dobbiamo attenerci al difficile; </i>[...]<i> Sappiamo poco, ma che dobbiamo attenerci al difficile è una certezza che non ci deve abbandonare; è bene essere soli, poichè la solitudine è difficile; che una cosa sia difficile deve essere per noi un motivo in più per farla.</i></blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<i>Anche amare è bene: poichè l’amore è difficile.</i></blockquote>
</blockquote>
</div>
Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-25939899225033748952012-10-15T11:51:00.000+02:002012-10-15T13:17:57.592+02:00La violetta del Prater - Christopher Isherwood<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.adelphi.it/spool/456b876c42c43ddc043d21fe2cd7cfc0_w190_h_mw_mh.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="200" src="http://www.adelphi.it/spool/456b876c42c43ddc043d21fe2cd7cfc0_w190_h_mw_mh.jpg" width="127" /></a>Adelphi comincia ora a ripubblicare le opere di questo autore inglese, complice anche il successo del film "A single man" tratto dal suo omonimo romanzo.</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
In questo "La violetta del Prater" si racconta la storia del giovane Christopher, scrittore alle prime armi, che si ritrova a scrivere la sceneggiatura di un filmaccio musicale, insieme a Fridrich Bergmann, originale regista e sceneggiatore austriaco che ricorda un po' <b>Billy Wilder</b>.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
È un libro che parla di cinema, certamente, ma parla anche, in trasparenza, dell'amicizia, del rapporto fra padre e figlio, della guerra, della paura.</div>
<div style="text-align: justify;">
È un autore che consiglio senz'altro di leggere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<i>Sa che cos’è un film? ... Un film è una macchina infernale</i></blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
PS. questo libro era già stato pubblicato nel 1988 da Einaudi con minore successo. Adelphi ripropone la stessa traduzione, seguita da una nota di Giorgio Manganelli.</div>
Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-16291367232719730712012-10-09T13:01:00.000+02:002012-10-15T11:37:26.483+02:00Tony & Susan - Austin Wright<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRjmL0-iyeK4sWlH7jrYV5HrNQEnovwAj1qwKmQN5RHfcHzoJno" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRjmL0-iyeK4sWlH7jrYV5HrNQEnovwAj1qwKmQN5RHfcHzoJno" width="127" /></a><span style="font-family: inherit;">Le cose che più mi sono piaciute di questo libro: l'edizione. Grande, pesante, una bella immagine di copertina, carta pregiata, la giusta distanza fra il testo e i margini, un bel carattere tipografico. Elegantissima, come sempre in Adelphi.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman', Times, serif; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Nonostante i pareri anche autorevoli che lo considerano un capolavoro
riscoperto della letteratura americana, questo libro mi ha lasciato
piuttosto freddo. Sicuramente per colpa mia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">L'idea di base è quella del romanzo nel romanzo. Una donna -Susan-
riceve per posta il manoscritto del suo ex-marito, un romanzo noir: la
storia di Tony. In questo modo la lettura procede su due piani di
realtà e con questo escamotage l'autore stempera i toni troppo foschi
della storia poliziesca: ogni volta che nella storia succede qualcosa di
scabroso, si riemerge sul piano di Susan, dibattuta fra la lettura e i suoi problemi di casalinga frustrata. A mio modo di
vedere questa è anche una maniera che Wright usa per mettere le mani
avanti e giustificarsi di eventuali scelte letterarie poco felici: lui è
l'autore del manoscritto, ma è anche Susan, che critica il suo stile.</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: inherit;">aveva i capelli corvini, gli occhi azzurro mare, la pelle bianca come la neve</span></i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Credo che si potessero trovare delle similitudini più originali, sinceramente... </span></div>
Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-24380752328511169762012-10-04T12:22:00.001+02:002012-10-04T12:22:55.257+02:00La cripta dei cappuccini - Joseph Roth<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQnXAMN9y62dbSOIFYq7xqOLDi8cwIjPS_O9rBn7GgoLfpAb9g5GQ" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQnXAMN9y62dbSOIFYq7xqOLDi8cwIjPS_O9rBn7GgoLfpAb9g5GQ" width="121" /></a><span style="font-family: inherit; line-height: 19px;">Questa è la storia di un uomo che parte per la guerra pronto a morire e invece a morire sarà il mondo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; line-height: 19px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; line-height: 19px;">Francesco Ferdinando Trotta, membro viennese del'aristocrazia asburgica, è l'immagine del suo tempo; è, come l'autore del libro, monarchico ma anche socialista, e quando nel 1914 l'arciduca suo omonimo viene ucciso a Sarajevo, decide di partire per la guerra insieme ai suoi amici più umili, per sacrificare se stesso sull'altare del mondo che rappresenta. E invece la Storia non si presenterà all'appuntamento, perché, per usare le parole dell'autore (parole che vengono ripetute più volte nel corso del romanzo) <i>s</i></span><span style="line-height: 19px;"><i>opra i calici dai quali noi bevevamo la morte invisibile incrociava già le sue mani ossute</i>. Trotta non potrà dimostrare il proprio valore, né come soldato, né come prigioniero, perché il mondo è cambiato, l'impero austro-ungarico, il <i>suo</i> impero, non esiste più: l'unica testimonianza che ne rimane, le tombe degli imperatori nella cripta dei cappuccini.</span></span></div>
Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-22400663500980936512012-10-02T12:16:00.000+02:002012-10-02T12:16:26.220+02:00Vino e Pane - Ignazio Silone<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRw4QwBf23dexb_spnLSlkJJzquv9c5bjpXM8fQXJfmSvdbmgpurg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRw4QwBf23dexb_spnLSlkJJzquv9c5bjpXM8fQXJfmSvdbmgpurg" width="118" /></a>Romanzo dell'esilio: un esilio totale e impossibile che si riflette nella storia personale dell'autore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un racconto sentito, una narrazione semplice e salda. Valori morali da vangelo laico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è un libro che trasporti il lettore. In effetti mentre lo leggevo mi
sono accorto che l'avevo già letto non molto tempo fa anche se non mi
aveva lasciato molto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Più interessante è invece la riflessione sulla storia personale
dell'autore, i suoi ripensamenti, l'allontanarsi dal marxismo, fino alla
rinnegazione totale, durante gli anni del maccartismo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Anche Annah Arendt ha riflettuto sulla sua parabola, a riprova del fatto
che Silone ha suscitato molto più interesse all'estero che in Italia. E
di nuovo il tema dell'esilio...</div>
Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-37251732279898002732012-09-28T13:41:00.000+02:002012-09-28T13:42:25.633+02:00L'onore perduto di Katharina Blum - Heinrich Böll<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS1MD88ybHf07us5oEbtIAmnQabj7aFEyhOInFfmU9lK6wbhDyN" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS1MD88ybHf07us5oEbtIAmnQabj7aFEyhOInFfmU9lK6wbhDyN" width="123" /></a><span style="font-family: inherit;">Ricomincio a scrivere, dopo una lunga pausa estiva, spinto dall'entusiasmo che mi ha provocato questa lettura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Un libretto agile e attualissimo, che parla di un certo tipo di stampa
scandalistica e degli effetti aberranti che può generare. Insomma il
tema di questo libro è quello che in Italia da un annetto a questa parte
viene definito con un'espressione frusta (e che non ripeterò): il
congegno del liquame, per capirci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La storia si apre con un omicidio: una donna (non a caso una donna) che uccide il giornalista che l'ha pubblicamente umiliata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La maestria di Böll sta nell'esporre i fatti con una freddezza
distaccata e tagliente, quasi burocratica, che si oppone ai barocchismi
della stampa scandalistica, e tutta la storia è attraversata da
un'ironia feroce che arriva fino alla descrizione finale dell'omicidio
come atto liberatorio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Non è un'apologia della violenza, né una ricusa della libertà di stampa. Questo libro parla, come dice il sottotitolo di c<i>ome la violenza può svilupparsi e dove può portare.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il fatto poi che il giornale di cui si parla si chiami "Il Giornale" ci rende la lettura ancora più attuale...</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<i><span style="font-family: inherit;">I personaggi e l'azione di questo racconto sono completamente fittizi.
Nel caso in cui nella rappresentazione di certe pratiche giornalistiche
dovessero essere riscontrate somiglianze con le pratiche della
Bild-Zeitung, queste somiglianze non sono né volute né casuali, bensì
inevitabili</span></i></blockquote>
Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-3165616747756508752012-07-06T13:02:00.001+02:002012-07-06T13:03:03.953+02:00L'infinito viaggiare - Claudio Magris<br />
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSbL473M7zwJiaD6h9Y3Fzc5qwvHkXtX6QMP97BYrpnlX5XIoDVGA" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSbL473M7zwJiaD6h9Y3Fzc5qwvHkXtX6QMP97BYrpnlX5XIoDVGA" width="123" /></a><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">Avevo letto un altro di libro di Magris e non mi aveva particolarmente colpito. Ora credo che avessi sbagliato i tempi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Leggendo quest' <i>Infinito viaggiare -</i>raccolta di appunti in cammino- mi sono reso conto che la scrittura di Magris chiede </span></span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">al lettore </span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">tempo.</span></div>
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;">
</span><span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Normalmente, con altri libri, più si legge e più la storia avanza. In questo caso avviene esattamente il contrario: meno si legge e più il lettore è libero di spaziare, di continuare da solo il viaggio suggerito.</span><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> </span></span></div>
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;">
</span><span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">È un mese che leggo -senza stancarmi- questo libro, poche pagine al giorno, e continuo a sottolineare, ad annotare a margine, a ricopiare, ad ricercare quello che </span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">in queste pagine </span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">viene indicato con semplicità, senza imposizioni, per evitare "<i>il torto del professore, che vuole sempre insegnare e spiegare qualcosa, anziché semplicemente mostrarla, come fa la poesia".</i></span><i style="background-color: white; font-family: inherit;"> </i></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-64962997517568011352012-07-05T11:02:00.001+02:002012-07-06T12:55:27.802+02:00Lo scrittore fantasma - Philip Roth<br />
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQh_Bhy8JET9GviR3phDEceGmqaQaepcUq6iPMdsBfxJcM1A2kNyg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQh_Bhy8JET9GviR3phDEceGmqaQaepcUq6iPMdsBfxJcM1A2kNyg" width="123" /></a><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">Philip Roth, il terzo scrittore a cui la <i>Library of America</i> concede l'onore di pubblicare tutta la sua opera mentre è ancora in vita.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #2a2a2a;">Philip Roth</span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> sempre in testa nelle liste degli scommettitori sul Nobel. Ogni anno sembra quello giusto e poi ragioni politiche o di opportunità non lo è mai.</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #2a2a2a;">Philip Roth</span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> quest'anno può consolarsi con il premio <i>Principe de Asturias</i> (la notizia è di pochi giorni fa) concesso dalla casa reale spagnola. Non male.</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">Philip Roth</span><span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;"> e i suoi affreschi crudi e realisti, fitti di personaggi, spesso ebrei, che sfiadano il luogo comune con le loro meschine esistenze.</span></div>
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Eccetera.</span></span></div>
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;">
</span><span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2a2a2a;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">Questo è uno dei suoi romanzi più significativi perché introduce il personaggio di </span><b>Nathan Zuckerman</b><span style="font-family: inherit;">, giovane scrittore, alter ego dell'autore; ma leggendolo ora ci si accorge che con il tempo anche il vecchio scrittore raccontato nel libro, </span>Emanuel Isidore Lonoff,<span style="font-family: inherit;"> è diventato a poco a poco l'alter ego dell'autore.</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #2a2a2a; font-family: inherit;">Ho letto molti libri di Philip Roth e ho spesso l'inpressione di trovarmi davanti a un impostore.</span></div>
<span style="color: #2a2a2a; font-family: inherit;">
</span>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-31483072488119695762012-06-22T12:25:00.001+02:002012-06-25T12:43:06.913+02:00I promessi sposi - Alessandro Manzoni<br />
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSA8WnfNjxelvtTSkvqZ_fVbgNHLr6aKT7myJBUI_YzKXw7ASw8Gg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSA8WnfNjxelvtTSkvqZ_fVbgNHLr6aKT7myJBUI_YzKXw7ASw8Gg" width="135" /></a><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Ho letto per la quarta volta il Grande Romanzo. Mia madre nutre per
quest'opera una vera ossessione, per questo a casa nostra a Roma ne
conserviamo una decina di edizioni e altrettanti testi critici. </span></div>
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Forse non si può più parlare di questo libro, in ogni caso vorrei scrivere due osservazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">La prima è questa: nel film "<i>Il portaborse</i>" di <b>Daniele Lucchetti</b>, Silvio
Orlando interpreta un professore di letteratura di un liceo e liquida Manzoni dicendo: </span></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<span style="font-family: inherit;"><blockquote class="tr_bq">
<i style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;">"mentre lui per cinquant'anni scrive e riscrive </i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">I promessi sposi</span><i style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;">, Balzac infila uno dopo l'altro dieci capolavori, Melville scrive l'immenso </i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Moby Dick</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;"> </span><i style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;">e Dostoevskij... Be', Dostoevskij scrive: </i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">L'idiota</span><i style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;">, </i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Delitto e castigo</span><i style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;"> e </i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">I</span><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> fratelli Karamazov</span><i style="background-color: white; font-family: inherit; font-style: italic;">"</i></blockquote>
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Non sono d'accordo: ci sono alcuni artisti che si riconoscono nella
grandezza di una sola opera, come <b>Manzoni</b>, <b>Cervantes</b>, <b>Dante </b>e altri la
cui grandezza risiede nell'insieme della produzione, come <b>Shakespeare</b>.
Da questa caratteristica non può dipendere un giudizio di merito.</span></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit;"><i>I promessi sposi </i></span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">è prima d'ogni cosa un romanzo d'avventura,
pieno di colpi di scena che non lasciano un attimo di tregua fino alla
fine. La storia inizia con due sgherri che minacciano di morte un prete.
E il prete non è affatto un personaggio positivo. Piuttosto forte, no?
L'incipit del romanzo, così celebre, non è affatto banale: un altro
avrebbe detto "C'è un ramo sul lago di Como,..."; ma iniziare con "Quel
ramo" come se lo conoscessimo, è come se la narrazione venisse da prima e
noi ci buttassimo nel flusso come ci si butta in un fiume o come si
sale su un treno in corsa. Un altro mito che forse è il caso di sfatare è
che questo sia un libro bigotto: preti codardi, monache maliziose,
baciapile di ogni genere, vengono bastonati senza riguardi. I personaggi
sono irrequieti e straordinariamente dignitosi.
L'ironia di Manzoni pervade ogni pagina e poi il finale è una specie di
crescendo verdiano, una galoppata. E soprattutto c'è il tema della
lingua: questo romanzo è scritto in un italiano così consapevole e
attento che è di una bellezza commovente. Probabilmente sono pochi gli
italiani che lo vorrebbero rileggere dopo averlo studiato a scuola, ma
se fossi uno straniero correrei a comprarlo (possibilmente un'edizione
con poche note, se esiste).</span></div>
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">La seconda osservazione è piuttosto l'espressione di un dubbio: questo libro è logoro, è
stato straziato dai commentaristi e dalle edizioni scolastiche; frasi
come "la vera protagonista è la Divina Provvidenza" sono diventate insopportabili; tutti lo abbiamo pasticciato a scuola e sappiamo cosa
aspettarci dalla storia, dai personaggi, dall'autore. La lettura ne
risulta irrimediabilmente compromessa, siamo di fronte a un libro
inerte. La mia domanda è questa: non si potrebbe sostituire nei
programmi scolastici questo libro con un altro?</span><i style="background-color: white; font-family: inherit;"> Il gattopardo</i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">, </span><i style="background-color: white; font-family: inherit;">Le memorie di un italiano</i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">,
a rotazione; in questo modo da qui a dieci anni si potrebbe recuperare
il piacere di leggere<i> I Promessi sposi</i> senza un'opinione pregressa e lo
si riporterebbe in vita. Oppure il destino del romanzo fondativo è
proprio quello di venire sacrificato sull'altare della cultura comune di
un popolo: nessuno può più godere della sua bellezza, ma tutti si
possono riconoscere in questa conoscenza comune.</span></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Io non sono in grado di rispondere a questa domanda. </span><i style="background-color: white; font-family: inherit;">Ai posteri / l'ardua sentenza.</i></div>
</span>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-66460045902867210442012-06-11T13:54:00.001+02:002012-06-11T13:54:28.997+02:00Giorgione l'inafferabile - André Chastel<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQsTwSqCwbQD1ZFO1AOBC_psrr9sJTwdSRY7F6V5BUMVFVALBWRlA" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQsTwSqCwbQD1ZFO1AOBC_psrr9sJTwdSRY7F6V5BUMVFVALBWRlA" width="125" /></a><i style="font-style: italic;">Giorgione l'insaississable</i> (in Italia per Abscondita) raccoglie tre saggi del celebre storico dell'arte André Chastel su una delle figure piú misteriose e affascinanti della pittura. Di Giorgione si sa che era bello, che suonasse il liuto, che dipinse per non piú di dieci anni, che formava parte di un circolo di intellettuali sopraffini. Poco altro. In questo libretto, più che della sua pittura, si vuole parlare dell'origine del suo mito.</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-25229898497454023572012-06-08T14:37:00.000+02:002012-06-11T12:02:28.844+02:00Omaggio alla Catalogna - George Orwell<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSboLQB4Hu2X_5jpi0gSTB9iNcAlM-EK8vMy8ogypHMKdhjJ019Bw" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSboLQB4Hu2X_5jpi0gSTB9iNcAlM-EK8vMy8ogypHMKdhjJ019Bw" width="121" /></a>Nonostante io viva in Catalogna già da diversi anni, ho scoperto questo libro guardando un vecchio programma della Rai con <b>Fruttero e Lucentini</b>. Paradossalmente questo libro non è molto conosciuto nella regione a cui è dedicato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, inglese di origine indiane, all'età di 33 anni, con 5 libri già pubblicati alle spalle e qualche articolo piazzato su <i>Le monde</i>, decide di recarsi in Spagna per partecipare alla guerra civile, scrivere qualche articolo da vendere ai giornali inglesi e combattere il fascismo. Questa, in breve, la storia. Ma il valore reale di questo diario di guerra è la mancanza di retorica nel descrivere le vicende. Le condizioni precarie dei miliziani, la mancanza di qualsiasi addestramento militare, gli armamenti scarsi e anacronistici, vengono raccontati con un'attenzione che diventa spesso comica. Oltre a ciò illustra da un punto di vista privilegiato la guerra interna (gurra vera) fra le diverse fazioni antifasciste: una selva di sigle, organizzazioni, gruppi, in cui è impossibile orientarsi e a cui l'autore dedica un'appendice alla fine del libro.</div>
<div style="text-align: justify;">
La lucidità delle riflessioni di Orwell è sorprendente soprattutto se si considera che il libro venne pubblicato nel 1938, prima della fine della guerra civile spagnola, prima della Seconda Guerra Mondiale, prima della rivoluzione cubana, prima della guerra fredda,...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 19px;"><i><span style="font-family: inherit;">Un governo che manda al fronte dei quindicenni, con fucili vecchi di quarant'anni, e tiene in retrovia gli uomini piú robusti e le armi piú nuove, ha evidentemente piú paura della rivoluzione che dei fascisti. Ecco il perché della fiacca politica bellica degli ultimi sei mesi e del compromesso con cui quasi certamente la guerra avrà fine.</span></i></span>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È di questi giorni la notizia dell'ascesa politica del partito neonazista greco. Io ho l'età di Orwell quando partì per la Spagna: se tentassero un colpo di stato sarei disposto ad andare a giocarmi la vita per difendere un ideale?</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-805085503186410072012-05-14T11:15:00.001+02:002012-05-14T11:15:09.544+02:00Severina - Rodrigo Rey Rosa<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcTbPqu6C2UAa5BlA_7hshv2gXOZifiT1JtipaIgIpeLnr6XYwHU-Q" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcTbPqu6C2UAa5BlA_7hshv2gXOZifiT1JtipaIgIpeLnr6XYwHU-Q" width="125" /></a>Cosa fa di una buona storia un buon libro? Difficile dirlo con certezza. Certamente il gusto nell'uso della lingua, l'attenzione al ritmo; anche un dominio dell'armonia e dello spazio, quella stessa capacità che hanno i compositori nell'unire i suoni, o i pittori nel riempire le tele. Rey Rosa possiede il dono della scrittura e questo libro (in Italia per Feltrinelli) ne è l'ennesima dimostrazione: 100 pagine, praticamente un racconto lungo, ma così vivo e sensuale!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una storia d'amore e di lettura. Un personaggio di cui è impossibile non innamorarsi: Severina - che nome evocativo!- che ruba libri per poi leggerli.</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-60960207439367960382012-05-08T11:44:00.000+02:002012-05-08T11:44:37.050+02:00Le grand secret - René Barjavel<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQS4VaL3m2ULkcWsbsgYahJokW7wvvaTGT9VY-RrtchOsfzXaF-" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQS4VaL3m2ULkcWsbsgYahJokW7wvvaTGT9VY-RrtchOsfzXaF-" width="121" /></a>Questo libro me l'ha appioppato la mia insegnante di francese. Non ho avuto cuore di dirle che sono piuttosto esigente in fatto di libri e quindi, con riluttanza e lentezza, ho cominciato a leggerlo, tanto per esercitare il mio francese stentato...</div>
<div style="text-align: justify;">
Bé, pensavo peggio!</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È una storia di fantascienza che si svolge tra gli anni '50 e '70 del Novecento ed arriva a coinvolgere i grandi capi di stato dell'epoca, da Kennedy a De Gaulle, da Mao a Khrushchev.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ogni tanto dei momenti un po' sciatti lo fanno sembrare la sceneggiatura di una fiction della Rai; per il resto è una lettura scorrevole e l'idea di base è molto ingegnosa. Tutto ruota attorno alla scoperta di un misterioso farmaco i cui effetti non svelerò: è il gran segreto. Chi volesse scoprirlo dovrà cercare l'edizione francese perché in Italia non viene pubblicato.</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-32230838182110989482012-04-20T13:30:00.000+02:002012-04-20T13:30:30.764+02:00Le storie di Arturo Bandini - John Fante<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRTlaS7w6iNA9rDu7k6DaLAzuZiYA6YT_1zZcPh8j30h7zcKr4uNw" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; font-family: 'Times New Roman', Times, serif; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRTlaS7w6iNA9rDu7k6DaLAzuZiYA6YT_1zZcPh8j30h7zcKr4uNw" width="122" /></a><span style="font-family: inherit;">Einaudi pubblica in un unico volume i 4 romanzi di John Fante che
raccontano le avventure di Arturo Bandini, alter ego dell'autore: <i>Aspetta primavera, Bandini</i> - <i>La strada per Los Angeles</i> - <i>Chiedi alla polvere</i> - <i>Sogni di Bunker Hill.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le storie si svolgono tra il Colorado
e Los Angeles, non sono consequenziali, sono state scritte a molto
tempo di distanza l'una dall'altra; la seconda è stata
pubblicata postuma; i personaggi secondari, come i familiari di Arturo,
non coincidono mai da un romanzo all'altro: in uno il protagonista è orfano
di padre, in uno ha una sorella, in un altro due fratelli maschi.
Ma lui è sempre lo stesso, pazzo mangiatore di fiammiferi,
assassino di granchi, irruento, impacciato e violento, tanto
ossessionato dalle donne quanto maldestro nelle relazioni. Ci si
appassiona a questo personaggio con slancio e si imparano a conoscere le sue reazioni spropositate, i suoi sogni di gloria, la sua inadeguatezza. E anche la spavalderia e la vergogna di sentirsi un immigrato italiano. In alcuni momenti è impossibile trattenere gli accessi di riso, in altri (molto più numerosi) si è travolti da un senso acuto di vergogna altrui. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Fra i quattro il romanzo più celebre e più celebrato è il terzo, <i>Chiedi alla polvere,</i> tuttavia io preferisco l'ultimo, <i>Sogni di Bunker Hill</i>, disperato e poetico, scritto quando John Fante era ormai consumato dal diabete che lo avrebbe ucciso, eppure fresco e candido come se l'avesse scritto davvero il ventenne Arturo.</span><br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;"><i>Andai alla macchina per scrivere e mi ci sedetti davanti. La mia idea era di scrivere una frase, un'unica frase perfetta. Se avessi potuto scrivere una bella frase avrei potuto scriverne due, e se avessi potuto scriverne due avrei potuto scriverne tre, e se avessi potuto scriverne tre avrei potuto scrivere per sempre. </i></span></span></blockquote>
</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-92098480177834228912012-04-10T14:27:00.001+02:002012-04-10T18:09:26.825+02:00Thérèse Raquin - Émile Zola<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcS_3H74SntAL4qBTrXsSITvAwkmkDYWrqOXzyr92uJjsD5C73l6" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcS_3H74SntAL4qBTrXsSITvAwkmkDYWrqOXzyr92uJjsD5C73l6" width="123" /></a>Questo è il primo libro che leggo in francese, ma credo di averlo capito abbastanza bene: parla d'amore! Ok, non proprio...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È un dramma che fin dalla prima pagina prepara la tragedia finale, avvincente e ipnotico come solo può esserlo il Male. Zola, non sta a me dirlo, è un vero genio della letteratura e questo libro, che procede sui binari del romanzo ottocentesco, riesce anche a sorprendere in alcuni punti il lettore di oggi. Come quando la descrizione dei quadri dipinti da <i>Laurent</i> (uno dei protagonisti) sembra annunciare le oscure trasfigurazioni di <b>Francis Bacon</b>.</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-30222910974629473242012-03-30T14:15:00.000+02:002012-03-30T14:16:09.930+02:00Amsterdam - Ian McEwan<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRhMr5b22nYdFDjR8TbxHMe-pMIeLqMJ-ye0U0f0frcHBBKq9p28Q" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRhMr5b22nYdFDjR8TbxHMe-pMIeLqMJ-ye0U0f0frcHBBKq9p28Q" width="200" /></a>Un romanzetto feroce e grottesco che nasconde, dietro una storia di gelosie e vendette, una riflessione su alcuni temi etici fondamentali come la deontologia o l'eutanasia. Forse un po' troppo per 170 pagine.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
McEwan possiede una padronanza chiara della tecnica narrativa e alcune pagine sono davvero eccellenti, soprattutto quando parla della musica (uno dei protagonisti è un compositore di successo):</div>
<blockquote class="tr_bq">
<i>questo piacere al tempo stesso così sensuale e astratto, il trasferirsi nell'aria vibrante di questo non-linguaggio il cui significato restava per sempre irraggiungibile, sospeso come un supplizio di Tantalo là dove si fondono emozione e intelletto.</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tuttavia questo libro non riesce ad esprimere a pieno quella atmosfera carica e vischiosa resa così magistralmente in <i>Cortesie per gli ospiti</i>.</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-64409726871948411132012-03-23T12:26:00.000+01:002012-03-23T12:30:57.681+01:00Giuliano - Gore Vidal<div style="text-align: justify;">
<a href="http://webopac.csbno.net/coverimage.php?id=319012" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://webopac.csbno.net/coverimage.php?id=319012" width="130" /></a><span style="font-family: inherit;">"In quale epoca andresti
se avessi una macchina del tempo?" Purtroppo nessuno mi ha mai
posto questa domanda, ma la mia risposta sarebbe il IV secolo dopo
Cristo, un'epoca oscura, di passaggio, percorsa da tensioni così forti da provocare un tracollo nella storia dell'uomo mai
documentato fino ad allora. La fine dell'Età Classica e il
principio del Medioevo, un evento paragonabile all'inizio di una
glaciazione o alla scomparsa dei dinosauri.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<br />
Questa è la biografia romanzata di Giuliano detto -ingiustamente-
l'apostata, imperatore romano che non vide mai Roma e che tentò,
contro ogni possibilità di riuscita, di ripristinare il culto
degli antichi dei in un'epoca ormai avviata verso un cristianesimo
totalitario.<br />
Scritto dall'intellettuale americano Gore
Vidal, questo libro ha avuto meno successo del suo omologo su
Adriano scritto da <b>Yourcenar</b>, col quale condivide la meticolosità
nella ricerca storica e l'attenzione maniacale alle fonti. Bisogna
anche dire che il libro di Vidal risulta in alcuni punti un po'
noioso, forse perché si rivolge principalmente a una platea
americana che ignora molti aspetti della storia che per noi
europei sono più che noti.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
</div>
</div>
</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-34400865109499276652012-03-14T14:23:00.001+01:002012-03-14T14:23:34.558+01:00Harold e Maude - Colin Higgins<a href="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=3&item_id=01b7214fefc66b1878&time=1309940541" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=3&item_id=01b7214fefc66b1878&time=1309940541" width="139" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
La casa editrice Omero pubblica la sceneggiatura in forma di romanzo del film omonimo. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Più che consigliarne la lettura, consiglio, a chi non l'abbia già fatto, di guardre il film. Realmente imperdibile!</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-3551378231673321442012-02-28T14:46:00.000+01:002012-02-28T14:46:39.188+01:00Il deserto dei bambini - Bruno Montané e Roberto Bolaño<br />
<a href="http://roberto.infrarrealismo.com/Poesia/brunoyroberto01.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="136" src="http://roberto.infrarrealismo.com/Poesia/brunoyroberto01.jpg" width="200" /></a><a href="http://roberto.infrarrealismo.com/Poesia/rb03.html" target="_blank">Il deserto dei bambini</a>*<br />
<i><br /></i><br />
<i>Il nostro primo sogno è una ragazza</i><br />
<i>-sempre una ragazza-</i><br />
<i>che cammina per le strade di cristallo</i><br />
<i>della clinica dove è nata.</i><br />
<i>Dossier di bambini tremanti</i><br />
<i>per tanto viaggiare. Dossier di lune alla finestra.</i><br />
<i>di coppie fugaci, utopiche,</i><br />
<i>baciandosi le mani. </i><br />
<i>Il nostro primo sogno è una ragazza, eccetera,</i><br />
<i>che cammina per nature morte mormorando per sé</i><br />
<i>-la pazzia ci allontanerà dalla sinistra moderata,</i><br />
<i>la speranza elettrizza i più disperati:</i><br />
<i>idee retrattili, soavi come la collezine di foto</i><br />
<i>che un adolescente conserva</i><br />
<i>per le improbabili notti di via libera,</i><br />
<i>ma che lo aiutano.</i><br />
<i>Il nostro primo sogno è un oroscopo divertente, pessimista,</i><br />
<i>una ragazza che legge il giornale</i><br />
<i>un pomeriggio estivo,</i><br />
<i>le nubi che passano sopra al mare</i><br />
<i>(ti credo, ti credo, piove infinitamente),</i><br />
<i>e un altro che pensa: "la durezza del mio sguardo"</i><br />
<i>mentre se lo sgrulla</i><br />
<i>dopo avere pisciato sul muro.</i><br />
<br />
<br />
*Pubblicato in "La zorra vuelve al gallinero. Revista de Arte y Poesía", Numero 2 México, primavera del 2000.<br />
Traduzione Stefano Cristi<br />
<br />
<br />
<br />Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-55132227354215739402012-02-27T14:43:00.000+01:002012-02-27T14:43:24.194+01:00I fiori blu - Raymond Queneau<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRkCs73ZLKwgeufRpNBGLbdHzaagay11On8Tav4osXWMoJbvCQt9g" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRkCs73ZLKwgeufRpNBGLbdHzaagay11On8Tav4osXWMoJbvCQt9g" style="cursor: move;" width="122" /></a>Divertentissimo, surreale, onirico. Due uomini, diversissimi tra loro e separati dai secoli, sognano l'uno di essere l'altro. Chi dei due è reale? Nessuno? Entrambi?</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un romanzo pieno di enigmi, citazioni, giochi di parole. Andrebbe letto in francese per apprezzarne tutte le sfumature, tuttavia in italiano possiamo godere di questa versione di <b>Italo Calvino</b>, che più che una traduzione è una vera riscrittura.</div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: inherit;"><span style="line-height: 19px;"><i><blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d'Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la sua situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all'orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I normanni bevevan calvadòs.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Il Duca d'Auge sospirò pur senza interrompere l'attento esame di quei fenomeni consunti.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Gli Unni cucinavano bistecche alla tartara, i Gaulois fumavano gitanes, i Romani disegnavano greche, i Franchi suonavano lire, i Saracineschi chiudevano persiane. I normanni bevevan calvadòs.</blockquote>
</i></span></span></blockquote>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-62714577772626498132012-02-17T11:55:00.000+01:002012-03-30T14:25:56.682+02:00Il Medioevo - Jacques Le Goff<div style="text-align: justify;">
<a href="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTT2XqOuqfl4g8lwUbWgYGtZVGjHd_kVs0E--UcA2DnokicHYjR" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTT2XqOuqfl4g8lwUbWgYGtZVGjHd_kVs0E--UcA2DnokicHYjR" width="133" /></a>Questo è uno dei libri che più mi ha emozionato in questo inizio di 2012.</div>
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Jacques Le Goff è uno dei più noti specialisti sull' <i>Età di mezzo</i>: nella sezione dedicata alla storia di qualsiasi libreria è facile trovare numerosi suoi titoli (tutti pubblicati da Laterza, credo). In questo agile libretto -il cui eloquente sottotitolo è "<i>Alle origini dell'identità europea"</i>- Le Goff restituisce in'immagine vivida di un Medioevo colorato e brulicante, assai diverso da quell'idea cupa plasmata su romanzi come "<i>Il nome della rosa</i>".</div>
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Consiglio questo libro a tutti quelli che si chiedono cosa sia l'Europa e quale sia il tessuto che la rende qualcosa di più di una semplice entità geografica.</div>
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"<i>Lo sviluppo del grande commercio e dell'economia monetaria pone all' Europa cristiana grossi problemi religiosi. Il maneggio del denaro e l'arricchimento, il prelievo da parte del mercante di un interesse -una forma di vendita del tempo, che secondo la Chiesa appartiene soltanto a Dio- Fanno del mercante un </i>usuraio <i>[...]. Un lungo lavoro di separazione delle operazioni lecite dalle illecite -compiuto soprattutto da domenicani e francescani- permise al mercante cristiano di sviluppare pratiche precapitalistiche e di acquisire il diritto di cittadinanza e prestigio. [...] quest'adattamento ideologico e psicologico della religione all'evoluzione economica, quest'apertura del sistema di valori cristiano al capitalismo nascente costituiscono una delle principali condizioni storiche dello sviluppo dell'Europa occidentale".</i></blockquote>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-31647385646403849232012-02-08T16:18:00.001+01:002012-02-09T18:33:24.324+01:00Vita - Vittorio Alfieri<br />
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<a href="http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQnU7DLjOFfMiAHA6X1CVVcXNkdnOkLA_V16YsZN8izzCGJtliUuA" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQnU7DLjOFfMiAHA6X1CVVcXNkdnOkLA_V16YsZN8izzCGJtliUuA" width="200" /></a>Ai tempi del liceo mi appassionai alla tragedia <i>Saul</i> e al tema dello sdoppiamento della personalità nel quale credevo di intravvedere un legame diretto con il teatro di <b>Pirandello</b>. La fiamma di questa mia passione si affievolì ben presto e da allora la mia frequentazione con l'Alfieri si è limitata a occasionali e rispettosi cenni di saluto al busto del letterato astigiano che scruta Roma dalla terrazza del Pincio.<br />
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Per me è stato quindi doppio il piacere di leggere questa <i>Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso</i>: il piacere di ritrovare un autore che mi era stato caro e il piacere della scoperta di una prosa sorprendente. L'autore racconta con grande sincerità la sua vita con uno stile leggero e appassionante: il collegio, i viaggi, i cavalli (decine di cavalli!), gli amori, perfino un duello; la vita di un giovane aristocratico insofferente e annoiato, ignorante al massimo grado (secondo la sua stessa opinione), capace di esprimersi solo in un francese sgrammaticato e affatto ignorante della lingua italiana, fino alla scoperta della lettura prima e della scrittura poi che sprigionano in lui un desiderio di conoscenza irrefrenabile sostenuto da una volontà stupefacente. Impara in poco tempo e praticamente da autodidatta il latino e il greco, tanto da tradurre fra gli altri <b>Orazio</b> e <b>Pindaro</b>, ma soprattutto matura una padronanza dell'italiano e una grazia nel suo uso dei quali è prova questo libro. L'aspetto più sorprendente di questa lettura è infatti proprio la freschezza di questa prosa di fine '700, audace, comprensibilissima e piena di invenzioni.<br />
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Il motivo che mi ha spinto a leggere questo libro è stato un post scritto sul blog <a href="http://nonsoloproust.wordpress.com/2011/12/12/un-arrosto-per-un-ariosto-ovvero-un-italiano-che-non-legge-alfieri-e-scemo/" target="_blank">nonsoloproust </a>nel quale veniva citata una categorica affermazione di Fruttero e Lucentini:<br />
<blockquote class="tr_bq">
"<i>Un italiano che non legge Alfieri è scemo"</i></blockquote>
</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-69553017553123610412012-02-07T18:29:00.001+01:002012-02-07T18:29:46.710+01:00La veglia - Morris Panych<br />
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<a href="http://ecx.images-amazon.com/images/I/31nxQ9LHfnL._SL500_AA300_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="La veglia" border="0" height="200" src="http://ecx.images-amazon.com/images/I/31nxQ9LHfnL._SL500_AA300_.jpg" width="200" /></a>Una commedia nerissima, quasi un monologo.</div>
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Un uomo accorre al capezzale di una vecchia zia che non vedeva da trent'anni per aspettarne la morte e forse l'eredità. Una commedia dell'attesa, nella tradizione beckettiana, con dei momenti di cattiveria esilaranti.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
<i>Sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di iscrivermi a medicina, che ne pensi? (</i>Pausa<i>) Potrei farti l'autopsia, se ti va.</i><i> (</i>Pausa<i>) Per conoscti meglio.</i> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Buio<i> </i></blockquote>
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<br />Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-70559069186734320232012-01-20T12:51:00.003+01:002012-01-23T10:47:09.480+01:00L'angelo dell'abisso / Abaddón el exterminador - Ernesto Sabato<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQg8vH4U72Q4_E8tRwApvBfAZ7c9zI6uIWyvVDZBz3nJzJBfwRG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcQg8vH4U72Q4_E8tRwApvBfAZ7c9zI6uIWyvVDZBz3nJzJBfwRG" width="132" /></a>Terzo e ultimo romanzo di Sabato, chiude l'ideale trilogia iniziata con "<a href="http://cheleggo.blogspot.com/2010/12/el-tunel-ernesto-sabato.html" target="_blank">Il tunnel</a>" e proseguita con "<a href="http://cheleggo.blogspot.com/2010/12/sobre-heroes-y-tumbas-ernesto-sabato.html" target="_blank">Sopra eroi e tombe</a>". Se già <i>Eroi e tombe</i> era piuttosto complicato <i>Abaddón</i> è un libro difficilissimo, non tanto per la tecnica di scrittura -in realtà piuttosto tradizionale- quanto per la forma: è una specie di "<i>romanzo mostro</i>", secondo le parole dell'autore, confuso e smisurato. Sabato stesso è uno dei personaggi principali, descritto mentre sta ultimando proprio il romanzo che stiamo leggendo. Ci sono personaggi già comparsi in <i>Eroi e tombe </i>e personaggi nuovi. Ma c'è spazio anche per apparizioni (divine e diaboliche), la descrizione degli ultimi giorni del <b>Che Guevara</b>, le torture nel regime militare argentino, riflessioni sulla letteratura,...<b> </b></div>
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Per leggere questo libro è consigliabile aver letto i due precedenti, soprattutto per avere un'idea di quello che ci aspetta; e poi avere una certa dimestichezza con gli scrittori visionari -<b>Poe</b>, <b>Kafka</b>, <b>Rinbaud</b>,...- perché questo è un viaggio nel torbido, una esplorazione del Male e l'autore non strizza mai l'occhio, anzi, il più delle volte sembra in conflitto con il lettore. Durante il corso di questa faticosa lettura si ha l'impressione di trovarsi davanti a un bluff, a un maledettismo di facciata, a un nichilismo aristocratico e bisogna dire che i detrattori di Sabato sono numerosi ed illustri: che ognuno giudichi secondo il proprio metro. Questo è un libro destinato a essere letto poco, ma contiene alcune pagine sconvolgenti.</div>
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La collana <b>SUR</b> delle edizioni <i>Minimum fax </i>pubblicherà quest'anno la traduzione italiana, con il titolo appunto "<i>L'angelo dell'abisso</i>".</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2296859348603843654.post-50998038916511525472012-01-18T14:12:00.000+01:002012-01-18T14:12:39.991+01:00La vita davanti a sé - Romain Gary<div style="text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSCm8AOqmI-ej0Hyl9TrwlMXcBfpct8lCd5umUh7HOo4dkmu0v1" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSCm8AOqmI-ej0Hyl9TrwlMXcBfpct8lCd5umUh7HOo4dkmu0v1" width="132" /></a>Romanzo irresistibile e ruffiano, narra la storia di un ragazzino arabo allevato da una matrona ebrea in una specie di ricovero per "figli di puttana", nel senso letterale della definizione. Le vicende sono raccontate in prima persona dal protagonista con un linguaggio che mescola infantilismi e gergo da scaricatore di porto.</div>
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Più interessante ancora del libro è la vita dell'autore, re dell'inganno, descritta con lusso di dettagli sulle quarte di copertina di tutte le edizioni e che ha generato un vero mito.</div>Stefano Cristihttp://www.blogger.com/profile/13820995683058659307noreply@blogger.com0