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lunedì 14 maggio 2012

Severina - Rodrigo Rey Rosa

Cosa fa di una buona storia un buon libro? Difficile dirlo con certezza. Certamente il gusto nell'uso della lingua, l'attenzione al ritmo; anche un dominio dell'armonia e dello spazio, quella stessa capacità che hanno i compositori nell'unire i suoni, o i pittori nel riempire le tele. Rey Rosa possiede il dono della scrittura e questo libro (in Italia per Feltrinelli) ne è l'ennesima dimostrazione: 100 pagine, praticamente un racconto lungo, ma così vivo e sensuale!

Una storia d'amore e di lettura. Un personaggio di cui è impossibile non innamorarsi: Severina - che nome evocativo!- che ruba libri per poi leggerli.


martedì 29 novembre 2011

La banalità del male - Hannah Arendt

Nel 1960 Otto Adolf Eichmann, ex-ufficiale nazista, viene catturato a Buenos Aires e trasportato a Gerusalemme per comparire davanti al tribunale distrettuale dove è accusato di crimini contro il popolo ebraico. La saggista Hanna Arendt, ebrea tedesca emigrata negli Stati Uniti, allieva di Jaspers e Heidegger (col quale si riconcilia dopo la guerra) viene inviata dalla rivista The New Yorker a seguire il processo. Questo libro, pubblicato nel 1964, è il resoconto di quel processo.

La questione è delicatissima per molte ragioni: innanzi tutto Eichmann viene letteralmente  sequestrato dalle autorità israeliane in territorio argentino contravvenendo al diritto internazionale (una vicenda che stabilisce un drammatico precedente e che fa pensare al sequestro in Italia di Abu Omar); l'imputato viene giudicato da un tribunale israeliano che non avrebbe nessuna autorità su un cittadino tedesco (anche se la Germania non chiese mai l'estradizione di Eichmann); il principale capo d'accusa è di aver commesso "crimini contro il popolo ebraico", fatto questo che dà il via a delle penose distinzioni fra vittime, come per esempio se contare o meno la strage di migliaia di bambini polacchi non ebrei. Poi c'è la corte, alla ricerca di una Norimberga israeliana, impegnata nell'attribuire all'imputato delle responsabilità che non ha, con lo scopo di condannare attraverso di lui l'olocausto nazista. Infine la condanna a morte annunciata.

La Arendt è brava a muoversi su un terreno scivolosissimo e lucidissima nel cogliere i paradossi di questo processo: Eichmann non è il demonio, come la corte e il pubblico ministero cercano di dimostrare, ma un mediocre, banale come il più terribile dei mali. Poi c'è il conteggio nauseabondo dei morti, la dichiarazione di innocenza di Eichmann, il suo compiacimento per questa ribalta inattesa, l'incarico di "esperto della questione ebraica" con il macabro significato che questa nomina poteva avere sotto il nazismo. Il tutto raccontato con una chiarezza disarmante che rende queste 200 pagine faticose oltre che dolorose.


venerdì 4 novembre 2011

Il dottor Živago - Boris Pasternak


Ho riletto Il dottor Živago. Non perché la prima volta mi sia sembrato indimenticabile, al contrario mi è sembrato lontano dai grandi capolavori russi, da Dostojevskij e dai suoi personaggi granitici. Tuttavia credo che questo romanzo vada letto come un poema o come un lungo epitaffio e certamente le parti liriche del racconto sono indimenticabili. 

Quando Pasternak scrive di Živago sta in realtà parlando di sé (una volontà analoga si può leggere in Vassilij Grossamn) e più esattamente dell'impossibilità di integrare una cosa inutile come un poeta intimista al funzionalismo irrazionale della macchina sovietica.
E poi c'è Lara: uno dei migliori personaggi femminili della letteratura. Forte e ingenua, indipendente, smaliziata. Lei è il motore della storia. Se gli altri personaggi lottano per uscire dall'800, lei è a tutti gli effetti la prima Donna del XX secolo.

PS: Ci sarebbe da parlare della rocambolesca vicenda del manoscritto, pubblicato per la prima volta propio da Feltrinelli, del Nobel, della prima edizione in russo... Tutto questo è raccontato nei suoi incredibili dettagli nell'avvincente Senior service di Carlo Feltrinelli.


sabato 3 settembre 2011

Blanco nocturno - Ricardo Piglia

L'omicidio di un avventuriero portoricano in un paesino sperduto della Pampa argentina. Una storia di passioni lecite e illecite, di tradimenti, di gauchos. Un romanzo che rifiuta le catalogazioni, sfuggevole fin dal titolo: "Blanco" significa sia "Bianco" che "Bersaglio "(Feltrinelli lo pubblica in italiano con il titolo Bersaglio notturno).

Il protagonista cambia progressivamente con l'avanzare della storia e insieme a lui cambia il genere letterario e lo stile: da romanzo giallo a saga familiare, noir, saggio, diario, intervista. La risoluzione dell'enigma non riporta lo status quo, tutti sono colpevoli, gli indizi contraddittori, la giustizia non ha alcun potere salvifico. 
Uno dei personaggi dà una buona definizione di questa narrativa: la finzione paranoica.


lunedì 13 giugno 2011

Pornografía - Witold Gombrowicz

Una lettura complicata. Confesso che che fino alla pagina 40 non ho capito molto. Ho pensato di abbandonarlo, ma il risvolto di copertina dice che Gombrowicz è "lo scrittore avanguardista più interessante del '900 insieme a Joyce e Kafka", una affermazione troppo impegnativa per essere totalmente infondata. 

Il titolo di questo libro, fortemente voluto dall'autore, è stato la causa di parecchi problemi con la censura: la prima edizione esce in spagnolo nel 1968 con il titolo "la seduzione" (La seducción).
Durante tutta la storia non si consuma nessun amplesso, eppure si respira una sessualità deteriore che giustifica il titolo. Due uomini - uno è il proprio Gombrowicz - che sono in realtà la stessa persona sdoppiata, vengono invitati in una aristocratica casa di campagna in Polonia, durante la seconda Guerra Mondiale. Lì assistono, con la medesima partecipazione morbosa,  a una serie di omicidi e alla relazione sensuale fra due adolescenti. La pornografia è il desiderio dell'età adulta di possedere la gioventù, ma è anche l'oscenità che rappresenta la gioventù agli occhi della maturità.

Gombrowicz è un autore polacco, ma ha vissuto per 24 anni in Argentina (con un curriculum da autentico bohémien) e si può a buon diritto considerare uno dei padri della moderna letteratura in lingua spagnola.
In Italia Pornografia è stato pubblicato da Mondadori del '75 e nel '94 da Feltrinelli. In entrambe le edizioni i nomi dei personaggi sono stati italianizzati: Carlo, Federico, Enrichetta,...!



mercoledì 2 marzo 2011

Caino - José Saramago

Devo premettere che non sono un devoto del Nobel portoghese e non tutto quel che ho letto mi è piaciuto. Tuttavia ero piuttosto eccitato all'idea di leggere Caino perché speravo di tornare a provare la stessa emozine che mi ha dato Il vangelo secondo Gesù Cristo, un libro che ritengo grandioso. Aspettative disilluse: questo libro mi è sembrato fiacco. Questo non toglie nulla al mio giudizio su Saramago - che possiede una tecnica letteraria (innata!) stupefacente, che è in grado di scrivere delle pagine folgoranti (la descrizione del cimitero infinito in Tutti i nomi sembra uscita dalla penna di Borges - ma certo neanche aggiunge molto.


venerdì 28 gennaio 2011

I canti di Maldoror - Lautréamont

Lautréamont (Isidore Ducasse) nasce per caso a Montevideo e pianta in America latina il seme dei fiori del male.

Leggere Maldoror è come venire risucchiati da un gorgo: continuiamo a girare in tondo mentre precipitiamo; di volta in volta veniamo affiancati da oscuri personaggi, apparizioni, immagini che svaniscono e riemergono.
Non si lasci ingannare il lettore dall'assenza della divisione in versi: questo è un libro di poesia.

Per assicurarsi il titolo di "poeta maledetto" Lautréamont muore nel letto della sua stanza di hotel a Parigi di morte naturale. A 24 anni.

Io, io faccio sì che il mio genio serva a dipingere le delizie della crudeltà!


mercoledì 26 gennaio 2011

Gatto e topo - Günter Grass

Un altro premio Nobel.
Una storia del gatto e del topo tutta metaforica dove il topo è tutt'altro che innocuo, anzi è un ratto un po' unto e difficile da prendere. Uno stile di scrittura che sembra classico ed innocuo, all'improvviso cambia i punti di vista spiazzandomi. Una storia che si svolge durante la guerra. Ovviamente dalla parte sbagliata.

Ma soprattutto ritrovo nel protagonista (e nell'autore) il "bambino-alga" raccontato da Bolaño nel quinto libro di 2666.


lunedì 20 dicembre 2010

Il processo - Franz Kafka

Non hai letto Il processo?!?!
No, non l'avevo letto fino a un mese fa. Ora l'ho letto.
Che ne penso?
Straordinario! Penso anche che Kafka sia il piú grande scrittore della prima metà del Novecento.

Tutto il resto è superfluo.

Personalmente credo che sia piú potente quest'opera ambiziosa e incompiuta, che quel capolavoro di cesello che è La metamorfosi.

PS. Il film che ne ha tratto Orson Welles è impressionante: un vero incubo!  


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