Esilarante e insospettabilmente accurato questo racconto della guerra di Troia fatto da un americano.
La radio a fare la telecronaca degli scontri, l'"Evening Trojan" a commentare l'andamento dell'economia e le mode del momento. L'azione si svolge tutta o quasi in campo troiano: più che a Omero il libro guarda a Chauser e al "Troilo e Cressida" di Shakespeare.
Per certi versi assomiglia a "Gli affari del signor Giulio Cesare" di Brecht, ma con in più una spiccata predilezione per l'assurdo: sulla bacheca degli annunci di un night dove si ritrovano dopo le battaglie greci e troiani, si legge:
SALVE SOLDATINI! Stanchi della guerra? Trascorrete le vostre licenze a Villa del Congedo sulla pittoresca isola disabitata. Soltanto cervi. Tariffe speciali per i fine-settimana. Cucina casalinga, specialità carne suina: trippa, prosciutto fresco, salsiccia campagnola, testina coi cavoli. CIRCE
La traduzione è di Pavese ed è stupefacente la resa delle numerose parti in versi. A questo proposito segnalo che questa edizione (pubblicata da Einaudi per l'Unità nel 1996) è arricchita da una breve quanto preziosa raccolta di lettere di Pavese all'editore dell'epoca (Bompiani - 1940) sui termini della traduzione.
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