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martedì 28 febbraio 2012

Il deserto dei bambini - Bruno Montané e Roberto Bolaño


Il deserto dei bambini*


Il nostro primo sogno è una ragazza
-sempre una ragazza-
che cammina per le strade di cristallo
della clinica dove è nata.
Dossier di bambini tremanti
per tanto viaggiare. Dossier di lune alla finestra.
di coppie fugaci, utopiche,
baciandosi le mani. 
Il nostro primo sogno è una ragazza, eccetera,
che cammina per nature morte mormorando per sé
-la pazzia ci allontanerà dalla sinistra moderata,
la speranza elettrizza i più disperati:
idee retrattili, soavi come la collezine di foto
che un adolescente conserva
per le improbabili notti di via libera,
ma che lo aiutano.
Il nostro primo sogno è un oroscopo divertente, pessimista,
una ragazza che legge il giornale
un pomeriggio estivo,
le nubi che passano sopra al mare
(ti credo, ti credo, piove infinitamente),
e un altro che pensa: "la durezza del mio sguardo"
mentre se lo sgrulla
dopo avere pisciato sul muro.


*Pubblicato in "La zorra vuelve al gallinero. Revista de Arte y Poesía", Numero 2 México, primavera del 2000.
Traduzione Stefano Cristi





lunedì 9 gennaio 2012

Consejos de un discípulo de Morrison a un fanático de Joyce - Roberto Bolaño, Antoni García Porta


Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce (in Italia per Sellerio) è il primo romanzo pubblicato da Bolaño, scritto a quattro mani con lo scrittore catalano Antoni Porta. È impossibile individuare le parti scritte dall'uno o dall'altro autore o anche solo capire in che modo funzionava questa collaborazione (nell'edizione spagnola, la prefazione di Antoni Porta aiuta solo a confondere le idee), però gli ammiratori di Bolaño possono trovare in questo libro l'impronta inequivocabile del cileno.

La storia sembra quella di Natural born killer, una coppia di giovani amanti che percorre le vie di Barcellona perpetrando delitti per il piacere della rivolta; quello stesso piacere portò qualche anno prima alcuni giovani poeti alla fondazione del movimento infrarealista in Messico.
Per essere un romanzo d'esordio non è affatto male ed è completato dal racconto Diario di bar, secco e appuntito.

Lo strano titolo di questo libro è un omaggio a una poesia di Mario Santiago Papasquiaro (che compare come personaggio nel romanzo) intitolata Consejos de un discipulo de Marx a un fanático de Heidegger della quale traduco un estratto qui di seguito:

Poesia: ancora siamo vivi
& tu accendi coi tuoi cerini
il mio tabacco da poco
e mi guardi come un semplice capello spettinato
tremante di freddo
nel pettine della notte


Poesía: aún estamos con vida
& tú me prendes con tus fósforos
mi cigarro barato
& me miras como a un simple cabello despeinado
temblando de frío
en el peine de la noche



venerdì 2 dicembre 2011

Una novelita lumpen - Roberto Bolaño

L'ultimo romanzo pubblicato in vita da Bolaño. In Italia per l'editore Sellerio col titolo "Un romanzetto canaglia". L'aggettivo lumpen fa rieferimento al termine tedesco lumpenproletariat utilizzato da Marx per riferirsi al sottoproletariato. Un altra traduzione del titolo avrebbe potuto essere "Una storiella reietta".

La storia si svolge a Roma, una Roma impalpabile, appena accennata e del tutto prescindibile (anche se non nascondo che mi ha fatto molto piacere questa scelta). Solo un centinaio di pagine, poco più di un racconto lungo per una trama fin troppo semplice, soprattutto se paragonata alla complessità degli intrecci degli suoi romanzi precedenti. Questa semplicità, credo, risponde a una precisa necessità. Bolaño -sul punto di morire- dedica questo romanzo ai suoi due figli e sembra volergli raccontare una favola e in effetti si ritrovano nel testo tutti gli elementi  della favola tradizionale, anche se stravolti dalla lente dell'autore. Due ragazzini, due fratelli, come Hansel e Grethel, come i figli di Bolaño; l'abbandono dei genitori (morti in un incidente stradale); due personaggi intercambiabili -il Gatto e la Volpe- sensuali e disgustosi; un orco, uno di quei personaggi eccezionali di Bolaño, che ti fanno chiedere se siano realmente esistiti. Il lieto fine spostato alla prima riga del romanzo. Un libro molto personale, forse un commiato.

In exergo questa citazione di Artaud: "Ogni scrittura è una porcata. Chi esce dal nulla cercando di precisare qualsiasi cosa gli passi per la testa, è un porco. Chiunque si occupi di letteratura è un porco, soprattutto adesso"



mercoledì 23 marzo 2011

Los sinsabores del verdadero policía - Roberto Bolaño

È un libro non finito, quasi un romanzo. Pubblicato quest'anno de Anagrama, è il frutto di un progetto che Bolaño ha portato avanti per quindici anni, del quale l'unica cosa certa è il titolo (in italiano: i dispiaceri del vero poliziotto), scelto dall'autore fin dall'inizio. Molto del contenuto di queste pagine finirà in 2666, i personaggi quasi tutti, qualcuno tale e quale, altri profondamente cambiati: Arcimboldi, che in 2666 è un tedesco di 2 metri, qui è un nanerottolo. Per giunta francese.

Il poliziotto cui allude il titolo è il lettore "che cerca invano di mettere ordine in questo romanzo indemoniato"(Roberto Bolaño)

Non si tratta di un'operazione commerciale, o per lo meno non solo. Non si sta raschiando il fondo del barile sull'onda del successo commerciale. Sono pagine di altissimo livello, all'altezza della migliore produzione di Bolaño, sono curate e limpide.

Ogni riga lasciata de Bolaño è un regalo.


lunedì 20 dicembre 2010

2666 - Roberto Bolaño

Ho riletto, per la seconda volta, 2666.
Non sono la persona piú indicata per parlarne perchè sono realmente innamorato di questo libro - e del suo autore - e come ogni innamorato mi lascio trasportare.
Quello che io penso è che 2666 segna l'inizio della Letteratura del XXI secolo.
Si tratta di cinque romanzi legati in una struttura unica che ha il suo centro di gravità in un luogo (Santa Teresa) verso cui tutto precipita. In ogni parte lo stile narrativo è differente pur mantenendo un'omogeneità di fondo.
È composto di un migliaio di pagine ma si legge d'un fiato come un racconto.
Attraverso le sue pagine si intravede l'abisso del male e quello del dolore. E sembra che coincidano.
Attraverso molti dei suoi personaggi si intravede il profilo dell'autore, ma anche quello del lettore, in un gioco di rimandi borgesiano...

Ecco lo sapevo sto trascendendo.

PS. In Italia Adelphi ha pensato di pubblicarlo in due volumi indipendenti venduti separatamente. Che gran pensata! Fortunatamente da quest'anno è possibile comprarlo in un unico tomo.
L'edizione spagnola è di Anagrama. 


domenica 19 dicembre 2010

La literatura nazi en América - Roberto Bolaño

La letteratura nazista in AmericaLa letteratura nazista in America, pubblicato in Italia de Sellerio (l'edizione originale in spagnolo è di Seix Barral) è un volumetto che racchiude una breve storia degli scrittori nati nel continente americano che hanno avuto contatti o hanno dimostrato simpatia nei confronti del regime nazista. Scritto nel tono impersonale di una antologia scolastica è arricchito da un indice analitico dei nomi, delle case editrici e delle riviste, nonché da una ricca bibliografia. L'aspetto che rende unico questo libro è che si tratta di un'opera di finzione dalla prima all'ultima lettera. Roberto Bolaño è sicuramente uno degli scrittori più significativi del XXI secolo (io lo considero tale anche se è morto nel 2003). È anche uno dei miei scrittori preferiti in assoluto. 
Si possono forse intravedere le ombre di scrittori realmente esistiti alle spalle dei personaggi, spesso rocamboleschi, dipinti da Bolaño, quello che è certo è che durante la lettura si coglie una lucidissima interpretazione della politica ed una ancor più vivida visione della Letteratura. Il libro si colloca nel terreno poco esplorato della "finzione non narrativa" e lascia una sensazione di costante straniamento oltre al desiderio quasi nevrotico di cercare su Wikipedia informazioni su personaggi che sappiamo inventati. Consiglio appassionatamente di provarlo.


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