giovedì 23 dicembre 2010

El túnel - Ernesto Sabato

Ho trovato questo libro in Costa Rica e me ne sono innamorato.
Trascrivo qui di seguito la quarta di copertina di quell'edizione perché è la ragione che mi ha spinto a leggerlo.

"Un romanzo impressionante" 
                                                Thomas Mann


Sobre heroes y tumbas -Ernesto Sabato

Sopra eroi e tombeEinaudi pubblica per la prima volta questo capolavoro di Ernesto Sabato. Il titolo scelto è Sopra eroi e tombe; forse sarebbe stato meglio Degli eroi e delle tombe o semplicemente Eroi e tombe, ma tant'è.


Ernesto sabato, scrittore poderoso, non è molto conosciuto in Italia. È nato nel 1911 nella provincia di Buenos Aires, è ancora vivo (!), nella sua biografia si legge: scrittore, saggista, fisico e pittore. Ha scritto tre romanzi dei quali questo è il secondo.
Non è facile parlare di questo libro perché più che gli argomenti trattati è importante la sensazione che lascia. L'amore di un ragazzo inetto, malinconico, figlio di un pittore fallito, per una donna straordinaria conosciuta in un parco. Il resoconto della rocambolesca decadenza della famiglia Olmos Vidal. Una relazione incestuosa. E soprattutto il capitolo Informe sobre ciegos (relazione sui ciechi), che si puó leggere come un romanzo indipendente. Un uomo ossessionato dai ciechi tanto da credere che facciano parte di una setta demoniaca che regge i destini del mondo. Leggere questa storia è un'esperienza indicibile e profonda.
Sabato fa stare sempre scomodi, non è una lettura facile ma è chiaro fin dalle prime righe che ci si trova davanti a un grande della Letteratura mondiale.


Città senza cultura - Giuseppe Campos Venuti

Non è il massimo della vita e a volte è un po' troppo tecnico, tuttavia è un'interessante riflessione sull'urbanistica. L'elenco degli errori commessi in Italia e delle occasioni mancate è veramente doloroso.
Vi si può anche trovare una sorta di mea culpa per i mostri generati dall'utopia di Le Corbusier.
La sorpresa è che fra gli aspetti positivi dell'urbanistica italiana (non molti per la verità) viene citato il piano urbanistico di Potenza. Questi lucani riescono sempre a stupirmi!



Chiedi perdono - Ann-Marie MacDonald

Un'amica, del cui giudizio mi fido, mi ha detto: "Devi leggere questo libro"

"Con quel titolo? - dico io - scritto da una canadese, lesbica, attrice e autrice televisiva, al suo esordio con la narrativa? Non abusare della mia fiducia..."
Tempo dopo ero a Torino (da Feltrinelli in Piazza Castello) l'ho chiamata, mi sono fatto ripetere il titolo e le ho detto: "Se è brutto ti uccido". A volte esagero un po'...

Chiedi perdono o ancora meglio Fall on your knees è un gran libro. Una saga familiare con personaggi (femminili quasi tutti) memorabili, in un Canada di confine (lontano da quello di Davies) fatto di immigrazione, lingue remote, orientali o inventate, pratiche religiose, contrabbando. 
Un romanzo fitto di colpi di scena, mai scontato. Alla fine non l'ho uccisa.

"Merecedes aveva 7 anni e andava per i quaranta"



mercoledì 22 dicembre 2010

La trilogia di Deptford - Robertson Davies

Esaltato dall'esperienza di Eureka street sono entrato in una libreria di Granollers (La gralla) e ho chiesto a un commesso (quello con l'espressione più intelligente):"C'è qualche libro che mi consiglieresti?". Il ragazzetto (barba regolamentare da intellettuale, l'aria di chi è indaffarato in cose che io non posso capire) mi squadra con sufficienza e dice:"C'è una trilogia di Robertson Davies che a me è piaciuta" (se è piaciuta a lui...).
"Robert chi?"
"Robertson Davies, il più autorevole scrittore canadese" risponde sdegnato prima di tornare a fare qualcosa che effettivamente non capisco.

Tre romanzi: Il quinto incomodo, Manticora, Il mondo delle meraviglie.
Il primo è la storia di un gregario,  un letterato di seconda fila con la passione per l'agiografia ed è anche la storia di un rimorso.
Il secondo - Manticora - è una seduta psicanalitica jungiana.
Lultimo - World of wonder il titolo originale - è la storia di un grande mago; non parla delle sue magie, ma di come costruisce nel corso del tempo il proprio personaggio, grazie anche ad una funambolica "autobiografia" scritta in realtà dal protagonista del primo dei tre romanzi, amico di infanzia - se cosí si puó dire - reincontrato in maniera rocambolesca in età adulta.

Forse non avvincentissimi, ma realmente poderosi e scritti egregiamente. Vale la pena leggerli tutti e tre.

Io li ho letti in una bella edizione spagnola L'Asteroide. In Italia Longanesi ha pubblicato il primo e il terzo con scarso successo. Forse sarebbe il caso di pensare a una nuova pubblicazione...


Eureka street - Robert McLiam Wilson

L'anno scorso ero a Milano per qualche giorno. Sono andato da Feltrinelli (non quella in galleria, quella in via Manzoni) e visto che non c'era molta gente mi sono messo a chiacchierare con i commessi. Uno di loro, una signora, mi ha detto:"Hai letto Eureka street? È fantastico!".
Da bravo tossicodipendente ho risposto:"Lo aggiunga al mucchio".

Le avventure di un giovane irlandese cinico e spietato ma anche (soprattutto!) tenero e sfigato. Fa ridere e fa piangere. Mi è piaciuto molto.

È importante viaggiare. Anche a Milano, al limite.


L'ultimo giorno di un condannato a morte - Victor Hugo


Folgorante, rapido, avvincente.

Il resoconto dell'ultimo giorno prima dell'esecuzione, fino al patibolo, scritto di suo pugno dal condannato, del quale disconosciamo sia il nome che la colpa. Modernissimo.

Mi riprometto di leggere I miserabili. E anche Beccaria, citato nel prologo


I segreti del Vaticano - Corrado Augias

Il più atipico e forse il più avvincente della serie "I segreti di...".

Atipico perché si allontana dal modello della guida turistica per iniziati ma tesse un racconto che spazia con disinvoltura dall'inchiesta giornalistica alla storia dell'arte, in un arco di tempo che va da Costantino a "Reantino" (de Pedis).
Molte storie sono conosciute, altre meno tutte però raccontate con maestria e ben documentate.
Non è certo una sorpresa.

La parte sull'Opus Dei è agghiacciante.


lunedì 20 dicembre 2010

Il processo - Franz Kafka

Non hai letto Il processo?!?!
No, non l'avevo letto fino a un mese fa. Ora l'ho letto.
Che ne penso?
Straordinario! Penso anche che Kafka sia il piú grande scrittore della prima metà del Novecento.

Tutto il resto è superfluo.

Personalmente credo che sia piú potente quest'opera ambiziosa e incompiuta, che quel capolavoro di cesello che è La metamorfosi.

PS. Il film che ne ha tratto Orson Welles è impressionante: un vero incubo!  


La caduta - Albert Camus

Oh sí! Camus è cosí furi dal tempo da essere eterno!

La nausea - Jean Paul Sartre

La nauseaÈ possibile leggere Sartre nel 2000? Sí, certo, che domande...
Oltre tutto questo libro si legge con piacere e il personaggio dell'autodidatta è strepitoso.

In quanto all'esistenzialismo non so decidere se è stato concepito troppo presto o troppo tardi.

2666 - Roberto Bolaño

Ho riletto, per la seconda volta, 2666.
Non sono la persona piú indicata per parlarne perchè sono realmente innamorato di questo libro - e del suo autore - e come ogni innamorato mi lascio trasportare.
Quello che io penso è che 2666 segna l'inizio della Letteratura del XXI secolo.
Si tratta di cinque romanzi legati in una struttura unica che ha il suo centro di gravità in un luogo (Santa Teresa) verso cui tutto precipita. In ogni parte lo stile narrativo è differente pur mantenendo un'omogeneità di fondo.
È composto di un migliaio di pagine ma si legge d'un fiato come un racconto.
Attraverso le sue pagine si intravede l'abisso del male e quello del dolore. E sembra che coincidano.
Attraverso molti dei suoi personaggi si intravede il profilo dell'autore, ma anche quello del lettore, in un gioco di rimandi borgesiano...

Ecco lo sapevo sto trascendendo.

PS. In Italia Adelphi ha pensato di pubblicarlo in due volumi indipendenti venduti separatamente. Che gran pensata! Fortunatamente da quest'anno è possibile comprarlo in un unico tomo.
L'edizione spagnola è di Anagrama. 


Il museo dell'innocenza - Orhan Pamuk

Il museo dell'innocenza
La storia incredibile di una passione al limite del feticismo, di un amore sconfitto, ma anche di una straordinaria forza di volontà. Il genere maschile ne esce un po' ammaccato.

La descrizione di una borghesia turca (e musulmana) insospettabilmente vicina; e poi Instambul e il Bosforo cosí vividi che viene voglia di partire.
E per finire un'analisi minuziosa di una lunga serie di musei europei che vale da sola la lettura del libro.

L'autore stesso compare nel libro come personaggio minore, ma anche come scrittore materiale del testo raccontatogli dal protagonista che parla in prima persona con un espediente metaletterario tutt'altro che gratuito.

"Il museo è il luogo dove il tempo si fa spazio"

P.s. Questo libro me lo ha regalato un amico, cosa piuttosto rara perché in pochi ormai hanno voglia di regalarmi libri per paura che sia un doppione o per non dover ascoltare un commento sprezzante... 


I fisici - Friedrich Dürrenmatt

I fisiciScritta nel 1962, piú che una tragedia è una farsa tragica.

Un manicomio, personaggi improbabili, omicidi e colpi di scena per una pièce teatrale sui fisici, o meglio sugli esiti della fisica perché secondo le parole dell'autore "Il contenuto della fisica riguarda solo i fisici, i suoi effetti riguardano tutti".
Non l'ho mai visto rappresentato.
Forse un po' troppo paradossale...

In copertina di questa edizione un bel disegno di Ben Shahn


In terra ostile - Philip DIck


In terra ostileUno dei pochi romanzi non fantascientifici di Dick, pubblicato postumo.

Sono costretto a scomodare la solitudine delle caffetterie di Hopper, per parlare di questa storia d'amore e d'interesse nell'America degli anni '50, e del senso di inadeguatezza che suscita.
La storia di un commesso viaggiatore dello Utah socialmente inadeguato, alla ricerca del successo economico, alle prese con scelte sempre utilitaristiche. Il romanzo inizia con il protagonista che compra una scatola di preservativi e poche pagine dopo si sposa con la sua ex professoressa delle medie. Fra Kafka e Freud, sempre in bilico fra salvezza e disperazione.
Quasi tutta la produzione realista di Dick è stata pubblicata postuma ed ogni libro è una vera sorpresa. O un'ulteriore conferma.


domenica 19 dicembre 2010

Io e te - Niccolò Ammaniti

Io e teSto leggendo in questi giorni critiche sdegnate sull'ultima fatica di Ammniti. Certo chiamarlo "fatica" forse non è appropriato, è più che altro uno sforzo, una corsetta al parco tanto per digerire. Di certo non è un romanzo nonostante la veste grafica lo voglia far sembrare tale: 100 paginette stiracchiate scritte un carattere talmente grande da sembrare un'edizione speciale per presbiti. è un racconto. non un racconto  lungo: un racconto e basta. Premesso ciò si può dire che non è niente male, non è la migliore opera dell'autore e non è il caso di sdilinquirsi in apprezzamenti come ho visto fare in tv (Parla con me, Che tempo che fa), ma neanche è il caso di gridare al tradimento. C'è anche quella nota amara che gli estimatori de Ammaniti apprezzeranno.
Questo post è più corto per rispetto al testo trattato.
Dimenticavo di dire che in copertina è riprodotto un disegno dell'autore di cui si sentiva realmente la necessità.


La literatura nazi en América - Roberto Bolaño

La letteratura nazista in AmericaLa letteratura nazista in America, pubblicato in Italia de Sellerio (l'edizione originale in spagnolo è di Seix Barral) è un volumetto che racchiude una breve storia degli scrittori nati nel continente americano che hanno avuto contatti o hanno dimostrato simpatia nei confronti del regime nazista. Scritto nel tono impersonale di una antologia scolastica è arricchito da un indice analitico dei nomi, delle case editrici e delle riviste, nonché da una ricca bibliografia. L'aspetto che rende unico questo libro è che si tratta di un'opera di finzione dalla prima all'ultima lettera. Roberto Bolaño è sicuramente uno degli scrittori più significativi del XXI secolo (io lo considero tale anche se è morto nel 2003). È anche uno dei miei scrittori preferiti in assoluto. 
Si possono forse intravedere le ombre di scrittori realmente esistiti alle spalle dei personaggi, spesso rocamboleschi, dipinti da Bolaño, quello che è certo è che durante la lettura si coglie una lucidissima interpretazione della politica ed una ancor più vivida visione della Letteratura. Il libro si colloca nel terreno poco esplorato della "finzione non narrativa" e lascia una sensazione di costante straniamento oltre al desiderio quasi nevrotico di cercare su Wikipedia informazioni su personaggi che sappiamo inventati. Consiglio appassionatamente di provarlo.


Conversación en la catedral - Mario Vargas Llosa

Conversazione nella «Catedral»Questo libro sì, che mi ha dato filo da torcere. Non ne consiglio la lettura a chi non è dotato di grande calma, straordinaria capacità di concentrazione e un filo di autolesionismo. è uno dei tanti figli illegittimi dell'Ulisse di Joyce e del resto Vargas Llosa ci ha abituato ad uno stile complesso, sperimentale e a volte farraginoso. Il romanzo è diviso in tre parti in ognuna delle quali si sperimenta uno stile differente di scrittura. Lo scoglio più difficile da superare è senza dubbio la prima parte, nella quale i piani della temporali si incrociano letteralmente. In questo modo si legge di due o tre momenti distinti della storia narrata, con personaggi diversi, ma tutto nella stessa pagina, senza soluzione di continuità: in una riga c'è i una conversazione fra i due protagonisti nel presente e nella riga successiva si parla di un fatto avvenuto dieci anni prima ad altri personaggi. Il senso di smarrimento è totale. Tuttavia non è un esercizio fine a se stesso e superato il trauma iniziale, se si ha la forza di arrivare fino in fondo (nelle altre parti la lettura diventa leggermente più semplice), ci si accorge che non c'è altra maniera di parlare degli anni prolungati di una dittatura militare.
A chi si volesse avvicinare alla lettura di questo autore, consiglio La città e i cani, romanzo d'esordio di qualità eccellente.
Quando mi mancavano venti pagine al termine del libro, l'accademia di Svezia ha conferito il Nobel a Vargas Llosa. Mi sono sentito un po' responsabile anch'io...


Canale Mussolini - Antonio Pennacchi

Molto si è parlato di questo libro, sicuramente a ragion veduta. Ha vinto il premio Strega e segna la conferma dell'autore de Il fascio comunista, da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico.
Purtroppo qualsiasi libro letto subito dopo l'Ulisse si trova in una posizione molto complicata, quindi questo condiziona il mio giudizio. Del resto i giudizi sono sempre condizionati dalla situazione contingente, ma non volgio divagare: il libo è molto interessante, si legge molto bene e la lettura appassiona per almeno i tre quarti del testo.

Le pecche sono una leggera sciatteria di fondo che poteva essere evitata. Mi riferisco soprattutto al fatto che ogni due pagine il narratore della storia si rivolge ad uno sconosciuto interlocutore dicendo: Come dice?. Questo "come dice" ripetuto come un mantra risulta un po' irritante. Lo sviluppo della storia è un po' confuso e verso la fine si perde quella tensione che spinge invece a divorare il libro dalle prime pagine. 

Non mi disturba l'apologia del fascismo agreste che invece è l'aspetto più interessante del libro. Mi infastidisce piuttosto il fatto che il libro sembra una bozza, che lo scrittore si sia accontentato di quello che aveva qundo poteva scrivere realmente un gran libro.
Non so se si è capito, ma mi è piaciuto. Abbastanza.


Ulisse - James Joyce

Sì, proprio lui! 
Cosa dire di più su questo testo? Non mi permetterò certo di abbozzare una critica di questo monumento ai caduti della lettura in poche righe dall'alto di un misero blog...
C'è una cosa però che voglio dire: leggere l'Ulisse si può! Ecco come è successo a me.
Quest'estate un'amica mi dice: ho letto l'Ulisse, ne sono rimasta profondamente colpita, è un libro in alcuni punti spudorato.
Quest'aggettivo così bello e così calzante, unito all'umiliazione di dover dire: Io non l'ho letto, sono stati sufficienti a motivarmi. Sì perché ho sempre pensato che non l'avrei mai letto, che non ce l'avrei fatta, che non ne sarei stato all'altezza... che ci vogliamo fare, sono modesto!
Ripeto che non ho intenzione di farne una critica ma mi limiterò a dire che è un testo straordinario, che l'aggettivo spudorato lo descrive bene, che non si può avere la pretesa di comprenderlo a pieno alla prima lettura, ma che nonostante ciò la prima lettura risulta piacevole e appassionante; che non è il libro che più mi ha fatto faticare.
Provateci: se ce l'ho fatta io...
Dimenticavo, la traduzione funambolica di Giulio de Angelis è un'opera d'arte nell'opera d'arte. Si comprende l'estrema ricchezza del testo originale ma non si può non rimanere affascinati dalla resa in italiano.



Contra el Guernica - Antonio Saura

Nel 1981 il Guernica, forse il quadro più significativo e conosciuto del XX secolo, viaggia trionfalmente da New York a Madrid con un biglietto di sola andata, per stabilirsi al Cason del buen retiro e successivamente nel Museo Reina Sofia. Il pittore Antonio Saura (artista straordinario, fratello del più conosciuto Carlos, regista cinematografico) scrive di getto quello che lui stesso definisce un libello attaccando il quadro, il suo valore storico e artistico, ma soprattutto il circo dell'arte e della politica di cui sarà perno. Una successione di giudizi lapidari che cominciano tutti con la parola "odio", "disprezzo" o "detesto".
Una dichiarazione di guerra piena d'amore, una lucidità straordinaria nel cogliere l'ipocrisia della politica ma anche del mondo della cultura. Una descrizione così minuziosa dell'opera da essere straziante.
Appena ripubblicato da La central e arricchito da una estesa introduzione e da altri testi critici dei Saura.

Detesto il Guernica perchè senza essere un quadro di storia è tristemente una delle composizioni più straordinarie della storia dell'arte.
Detesto il Guernica perchè l'aereo sul quale viaggiava atterrò con quarantacinque minuti di ritardo.





L'arte della guerra di Sun Tzu


Ho appena terminato la lettura di questo classico e non possono nascondere lo stupore.

Per chi non lo sapesse questo è un manualetto di consigli pratici per generali che si accingano a combatter una guerra. La fortuna di questo testo è legata al fatto che viene adottato dalle scuole di formazione di manager di tutto il mondo oltre ad essere citato in innumerevoli film e serie televisive.
Ciò che più stupisce è la leggibilità di un testo scritto 2300 anni fa.
Lo stile, brevi sentenze che intendono catalogare e interpretare tutto lo scibile, lo rendono arcaico e allo stesso tempo estremamente moderno.
Mondadori ne pubblica un'edizione (a soli 9 euri!) arricchita da tre saggi più una completa esegesi del testo. Mi sembra che più che approfondire il testo lo si voglia semplificare, come se fosse pubblicato non per i lettori ma appunto per i manager in erba....
Ne sconsiglio vivamente la lettura a chi si emoziona troppo facilmente parlando di guerra....


Últimas tardes con Teresa - Juan Marsé

è necessario fare una piccola premessa: io vivo in Catalogna e quindi molti dei libri che leggo sono edizioni spagnole o catalane. Cercherò di indicare, quando è possibile, l'edizione italiana del libro in questione.

In questo caso non l'ho trovata...
Questo romanzo, un classico della letteratura spagnola, rientra nella categoria dei libri che tutti conoscono per motivi scolastici, ma nessuno ha letto. Uno dei vantaggi dell'essere straniero è la freschezza del proprio punto di vista che non è filtrato da stratificazioni culturali. Insomma l'ho letto e l'ho trovato molto piacevole, una sorta di realismo iberico di cui non sospettavo l'esistenza. La storia di uno spagnolo del sud che vive a Barcellona; un'atmosfera simile a quella di Rocco e i suoi fratelli, ma con il sole della costa brava al posto della neve di Milano. Manolo, detto el Pijoaparte, giovane e bello e dedito a furti di motociclette, si imbuca in una festa dell'alta borghesia catalana dove consce Maruja, una giovane governante, grazie alla quale incontrerà Teresa. Inizia così una storia di amore,morte, tradimenti e guerra sociale, consumata al sole di un'estate catalana, che fa del nostro eroe una specie di Martin Eden mediterraneo.
Sicuramente ne consiglio la lettura a chi legge in lingua spagnola.


sabato 18 dicembre 2010

Cominciamo!

Ok, da qualche parte dovrò cominciare quindi parlerò dei libri che ho letto da settembre ad ora (dicembre) sperando di ricordarli. Qualcuno lo dimenticherò per colpa mia, altri per colpa loro. Ah, non escludo di fare incursioni nel passato per parlare di libri che ho letto tempo fa o che ho riletto. Insomma, il blog è mio e faccio come mi pare. E ora: cominciamo!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...