domenica 2 gennaio 2011

Le benevole - Jonathan Littell

Le benevoleUn'edizione Einaudi molto elegante con uno splendido Fontana in copertina, il successo sin dalla prima pubblicazione, mille pagine, un argomento terribile e inesauribile come la seconda guerra mondiale, insomma un libro che ha tutte le qualità per essere straordinario. Non è così, almeno non per me. 
Un ex ufficiale delle SS racconta in vecchiaia le proprie vicende che lo hanno portato ad essere protagonista di alcuni dei momenti più significativi del conflitto mondiale, da Stalingrado ai lager, come una specie di Forrest Gump nazista.
Ad arricchire la trama una omosessualità repressa e violenta, un'amore incestuoso, l'omicidio dei genitori (non ci facciamo mancare niente) e una serie di incubi anali veramente morbosi.
Non c'è pentimento nelle sue "confessioni", ma una sorta di fatalismo che lo porta a dire che ogni persona al suo posto avrebbe fatto lo stesso e si sarebbe macchiata degli stessi terribili crimini più che per opportunismo per senso del dovere. In realtà alcune persone (seppur poche) si sarebbero comportate diversamente e ignorare questa riflessione è la prima e più grave colpa di questo romanzo. Se l'intenzione dell'autore era di evitare il moralismo, in realtà negli esiti si abbandona al qualunquismo.
E evidente che Littell si è preparato per affrontare la scrittura di questo tomo poderoso, però proprio questa attenzione ai gradi militari e alla burocrazia nazista risulta un po' noiosa.   
La parte migliore del racconto è l'incontro con un prigioniero comunista che riflette sulle affinità dei totalitarismi, ma siamo ad anni luce di distanza dalla profondità di Vita e destino di Grossman. 


0 commenti:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...