Divertentissimo, surreale, onirico. Due uomini, diversissimi tra loro e separati dai secoli, sognano l'uno di essere l'altro. Chi dei due è reale? Nessuno? Entrambi?
Un romanzo pieno di enigmi, citazioni, giochi di parole. Andrebbe letto in francese per apprezzarne tutte le sfumature, tuttavia in italiano possiamo godere di questa versione di Italo Calvino, che più che una traduzione è una vera riscrittura.
Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d'Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la sua situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all'orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I normanni bevevan calvadòs.Il Duca d'Auge sospirò pur senza interrompere l'attento esame di quei fenomeni consunti.Gli Unni cucinavano bistecche alla tartara, i Gaulois fumavano gitanes, i Romani disegnavano greche, i Franchi suonavano lire, i Saracineschi chiudevano persiane. I normanni bevevan calvadòs.
2 commenti:
Spassosissimo:)
Certo che in casi come questo, il traduttore riveste più che mai una funzione "vitale".
Ciao Stefano e grazie!
Lara
ê vero Lara, il lavoro che ha fatto Calvino su questo testo è strepitoso. Mi piacerebbe leggere l'originale per vedere se c'è una marcata differenza di stile. Il mio francese è piuttosto rudimentale per il momento, magari fra un po' di tempo mi sentirò più sicuro...
Posta un commento