giovedì 21 luglio 2011

Full of life - John Fante

A volte sento parlare dello stato di salute della letteratura, soprattutto della letteratura americana: gli americani adorano le classifiche! Io non sono in grado di giudicare la produzione letteraria di un'intera nazione o di una lingua, a stento riesco a scrivere dei commenti coerenti in questo blog. Però mi sorprende non vedere mai il nome di John Fante accanto a quello di Faulkner, Hemingway, Dos Passos, de Lillo, Roth, Bukowski,...


Questo romanzo è del 1952. È perfetto. Fa ridere, fa piangere. La letteratura allora scoppiava di salute.


2 commenti:

idrasia ha detto...

Da qualche parte ho letto che negli scrittori italiani del nostro tempo non c’è quello slancio che ha fatto grande la letteratura italiana del secondo dopoguerra, quell’andare dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, essi sarebbero i cantori di universi piccolissimi, spesso chiusi nelle mura della provincia, incapaci di costruire mondi, di sfidare il dominio dell’immaginazione.
Tu che leggi tanto, cosa pensi dello "stato di salute" della narrativa contemporanea italiana?
Annamaria
p.s.
hai sollecitato, come al solito, la mia curiosità, andrò a comprare subito questo romanzo di J.Fante

Stefano Cristi ha detto...

Ciao Annamaria,

io non sono la persona più indicata per giudicare la letteratura di un intero paese. Forse neanche esiste una "letteratura italiana" ma solo degli scrittori italiani. Oltretutto non vivendo in Italia non posso leggere tutto quello che vorrei. Credo che la saggistica italiana sia molto interessante. Che la poesia italiana, se esiste, non è conosciuta. Quanto alla narrativa, leggo spesso dei libri che contengono parti molto interessanti e anche ben scritte, ma poi peccano di sciatteria: questo è quello che più rimprovero agli scrittori italiani di questo momento (è solo il mio modesto parere...). Infine: i premi letterari. Mah. Mi sembra che carichino di grandi responsabilità scrittori non ancora formati e li brucino sul nascere.
Ma ovviamente non voglio essere il maestro di nessuno e ho, anzi, molta stima per chi è in grado di scrivere un libro.

A presto!!!

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