domenica 19 giugno 2011

Esercizi di verbo - Ferdinando Tartaglia




Inutilità de la poesia

La rosa
così inutile è cosa che spaventa.
Anche la poesia: come la rosa.

(1928)


Disprezzate l'intellettuale disprezzatelo

A gobba glauca in orse di postille
passa l'intellettuale in osso al mare:
porta dietro le spalle avare bare
di squali morti a squame di quisquilie.

          Se s'addormenta non l'interrogare:
          non vede il sogno come svede il mare.

          Ma se c'ài soldi lo potrai comprare:
          certo ti venderà cristo e l'altare.
(1928)           


2 commenti:

idrasia ha detto...

Ciao Stefano
a proposito della "Inutilità della poesia", c'è un mio amico poeta che non fa che ripetere che in fondo i poeti non servono a nulla, proprio lui che dirige un noto sito di poesia (http://www.vicoacitillo.it) proprio lui che cita Ezechiele “…quelli che si salveranno sono i giocatori e i poeti quelli con gli occhi senza inganni e senza speranza.." proprio lui che, capovolgendo parole, fa sussultare l'anima, proprio lui....
Hai mai provato a disegnare un fiore o un cuore su un vetro appannato? non ti chiedi perchè, non ti importa a che serve, il dito scivola inseguendo un pensiero e tu sei felice. Forse è questo la poesia? Ma senza i poeti chi canterebbe l'amore, chi urlerebbe il dolore , chi piangerebbe le sconfitte dell'umanità?
p.s.

ho finito, da qualche giorno, di leggere "La camera chiara" di R. Barthes, sai, sono un'appassionata di fotografia storica. Se l'hai letto mi piacerebbe confrontarmi. Un saluto a te.

Stefano Cristi ha detto...

Ciao Annamaria,

sull'inutilità della poesia ti consiglio le "antipoesie" di Nicanor Parra (in Italia per Einaudi).
Per quanto riguarda "La camera chiara": l'ho comprato un anno fa, ogni tanto lo guardo di traverso e non trovo mai il coraggio di iniziarlo. Vabé, prometto che mi sforzerò di più...

A presto

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