Einaudi pubblica in un unico volume i 4 romanzi di John Fante che
raccontano le avventure di Arturo Bandini, alter ego dell'autore: Aspetta primavera, Bandini - La strada per Los Angeles - Chiedi alla polvere - Sogni di Bunker Hill.
Le storie si svolgono tra il Colorado
e Los Angeles, non sono consequenziali, sono state scritte a molto
tempo di distanza l'una dall'altra; la seconda è stata
pubblicata postuma; i personaggi secondari, come i familiari di Arturo,
non coincidono mai da un romanzo all'altro: in uno il protagonista è orfano
di padre, in uno ha una sorella, in un altro due fratelli maschi.
Ma lui è sempre lo stesso, pazzo mangiatore di fiammiferi,
assassino di granchi, irruento, impacciato e violento, tanto
ossessionato dalle donne quanto maldestro nelle relazioni. Ci si
appassiona a questo personaggio con slancio e si imparano a conoscere le sue reazioni spropositate, i suoi sogni di gloria, la sua inadeguatezza. E anche la spavalderia e la vergogna di sentirsi un immigrato italiano. In alcuni momenti è impossibile trattenere gli accessi di riso, in altri (molto più numerosi) si è travolti da un senso acuto di vergogna altrui.
Fra i quattro il romanzo più celebre e più celebrato è il terzo, Chiedi alla polvere, tuttavia io preferisco l'ultimo, Sogni di Bunker Hill, disperato e poetico, scritto quando John Fante era ormai consumato dal diabete che lo avrebbe ucciso, eppure fresco e candido come se l'avesse scritto davvero il ventenne Arturo.
Fra i quattro il romanzo più celebre e più celebrato è il terzo, Chiedi alla polvere, tuttavia io preferisco l'ultimo, Sogni di Bunker Hill, disperato e poetico, scritto quando John Fante era ormai consumato dal diabete che lo avrebbe ucciso, eppure fresco e candido come se l'avesse scritto davvero il ventenne Arturo.
Andai alla macchina per scrivere e mi ci sedetti davanti. La mia idea era di scrivere una frase, un'unica frase perfetta. Se avessi potuto scrivere una bella frase avrei potuto scriverne due, e se avessi potuto scriverne due avrei potuto scriverne tre, e se avessi potuto scriverne tre avrei potuto scrivere per sempre.