Il mio amico - quello colto - mi ha regalato questo libro, presentandomelo come un libro "utile". Io mi sono avvicinato alla lettura con il timore reverenziale dovuto a un testo di filosofia politica. Sono stato - neanche a dirlo - molto sorpreso: innanzi tutto perché l'ho capito senza troppe difficoltà, poi perché è veramente un testo pratico, un libro da consultare. Il sottotitolo è chiarificatore: "una grammatica della democrazia", e come una grammatica scolastica spiega cos'è la democrazia, cosa significa, come si può declinare, quali verbi o aggettivi le si possono accostare e quali no; cosa significa votare, la differenza fra libertà e autonomia; il tutto senza servirsi di esempi espliciti ma citando occasionalmente Bobbio, del quale Bovero è stato uno stretto collaboratore, o i classici greci e romani. Poi se qualche malizioso ci vuole vedere dei riferimenti chiari alla situazione attuale è solo colpa sua...
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