venerdì 30 settembre 2011

Una questione privata - Beppe Fenoglio


Ringrazio i miei professori di scuola per non avermi mai fatto leggere questo libro e di avermelo così preservato dall'acido dell'obbligo. E tuttavia rimpiango di averlo letto solo ora. Questo libro è perfetto per accendere la passione in un giovane lettore. C'è tutto: ragazzini di sedici anni indipendenti che fanno la guerra e sparano con armi vere e ammazzano. E nessuno mette in dubbio la maturità dei loro sentimenti. C'è l'amore per la letteratura e per la musica. I dischi americani. Un trio amoroso nella piú classica delle tradizioni letterarie.  E poi ci sono le Langhe che sembrano il West, ma più belle ancora, più inospitali e fredde e con la nebbia (che nel west non sanno neanche cosa sia). E poi c'è la Resistenza, il dolore ma anche la certezza rara di distinguere il bene dal male. 
Tutto questo scritto con una lingua strana, indefinibile, tutt'altro che locale (non c'è dialetto) eppure quotidiana, una specie argot internazionale che, insieme agli pseudonimi (Milton, Jack, Hombre,...), rende la storia immortale.

Leggendo Hemingway non posso fare a meno in alcuni punti di sentire una profonda lontananza, di intravedere  dietro le parole il turista americano. In Fenoglio non c'è lontanaza.



martedì 27 settembre 2011

Il mondo nuovo - Aldous Huxley


Perché nessuno mi aveva detto di leggere Il mondo nuovo? Mi suonavano il nome dello scrittore e anche quello del romanzo, ma non tanto quanto quelli di Orwell, o di Farenheit 451. Eppure questo romanzo è del 1932 e parla di una società assolutistica basata sul conformismo e sul consumo. Un po' come quella di 1984, ma con una fondamentale differenza: qui non ci sono "cattivi", non c'è il grande fratello. Il fine ultimo della società è il piacere e per raggiungerlo si eliminano l'individualismo e i vincoli di dipendenza diretta, primo fra tutti quello materno. Gli eseri umani vengono riprodotti industrialmente e divisi in caste rigide e condizionati fin dalla nascita (anche da prima, in realtà!) grazie a stimoli fisici e psicologici. Il tutto è descritto con un cinismo senza pari e con grande attenzione ai dettagli tecnici  - Huxley, oltra che scrittore, era biologo. Perfino il protagonista della storia, quello che inevitabilmente si troverà a mettere in dubbio i pilastri del Nuovo mondo, non è un eroe o un malvagio rinsavito come Montag di Farenheit: è un meschino e un vigliacco, uno che aspira a conformarsi e ad avere  piú donne possibile.
Vero colpo di genio sono i nomi dei personaggi, presi liberamente fra grandi capitalisti e grandi socilaisti: Bernardo Marx, Benito Hoover, Lenina Crowne,...


giovedì 22 settembre 2011

Storia dei normanni - R. Allen Brown


Storia dei normanniLa storia illuminante di un popolo che dal nulla si è costituito nazione e ha stravolto la storia d'occidente.

Non avevo molto chiara la parabola normanna. Un popolo nordico, scandinavo, si insedia nel nord della Francia, nel 911 fonda la Normandia un po' a spallate un po' in virtù di matrimoni eccellenti. Col tempo - poco in verità - si francesizzano, diventano cittadini e cavalieri, anzi il concetto di cavalleria nasce con loro. Dopo un secolo la Normandia risulta troppo stretta, soprattutto per un sistema feudale dove ogni onore era destinato al primogenito e poca cosa rimaneva per gli altri - numerosi - figli. Inizia la fase dell'espansione: 1066 la battaglia Hastings, il normanno Guglielmo il conquistatore fa onore al suo nome, conquista l'Inghilterra e dà il via a a quell'intreccio di guerre franco inglesi che dureranno fino a Waterloo e oltre. 
Più interessante ancora è la conquista dell'Italia meridionale. Al principio dell' XI secolo i religiosissimi normanni attraversano l'Italia alla spicciolata diretti verso i luoghi di pellegrinaggio. Stupiti dalla mancanza di spina dorsale delle popolazioni locali, soggette alle scorribande dei saraceni e dei greci bizantini, si propongono in tutte le corti come guardie del corpo. Gli italiani affascinati da questi pennelloni biondi, cristiani ferventi e terribili guerrieri, gli concedono ogni cosa e loro in poco tempo  ogni cosa  si prendono. A metà del secolo sono padroni incontrastati dei più importanti regni del sud. Negli anni sessanta del secolo invadono la Sicilia, scacciano gli "infedeli" e inventano il concetto di guerra santa.  Da lì a poco saranno i veri protagonisti della prima crociata in Terra Santa.
A questo punto la storia dei normanni si perde fra quelle dei popoli europei proprio grazie alla loro straordinaria capacità di integrarsi in qualsiasi contesto, addirittura nei sontuosi palazzi arabeggianti della Sicilia. Dietro di loro lasciano una serie di poderosi castelli, conventi e chiese, molto simili fra loro, cicli cavallereschi, le storie dei Pupi siciliani e una serie incredibile di nomi dal sapore nordico ed eroico come Rollone, Boemondo, Sichelgaita....


lunedì 19 settembre 2011

Tutto scorre - Vasilij Grossman


Straziante e sublime insieme. Il libro a cui Grossman ha lavorato fino all'ultimo giorno della sua vita: il ritorno a casa di un deportato nella Kolyma, nel 1954 dopo la morte di Stalin. Ma questo è solo il pretesto per parlare del Male. Non c'è spazio per l'ideologia, c'è la condanna per Stalin ma anche (quasi a sorpresa) la condanna per Lenin.

In un lungo capitolo  - Il processo dei quattro Giuda - lo scrittore parla con il lettore descrivendogli i tipi del delatore ed invitandolo a comprenderne la natura.
Un altro libro doloroso e potente dello scrittore di Vita e destino, una delle voci piú luminose del novecento.


mercoledì 14 settembre 2011

Arte - Yasmina Reza

Una commedia in un unico atto scritta dalla  parigina Yasmina Reza nel 1996.
Un testo divertentissimo e molto più acuto di quanto possa sembrare al principio. Tre amici, uno di loro ha appena acquistato per una grossa cifra un quadro bianco. O meglio, praticamente bianco.

          MARC   Hai visto Serge ultimamente?
          YVAN   No. E tu?
          MARC   Ieri.
          YVAN   Sta bene?
          MARC   Benissimo. Si è appena comprato un quadro.
          YVAN   Ah.
          MARC   Mmm.
          YVAN   Bello?
          MARC   Bianco.
          YVAN   Bianco? 

Mio cugino - l'attore - mi ha regalato questo libro ad agosto. Dice che è uno dei suoi testi teatrali preferiti. Dice anche che l'autrice (o il suo agente, non saprei) chiede a chi lo vuole portare in scena, 180 repliche garantite. Sarà piuttosto difficile vedrlo a teatro se non nella versione di Boni, Haber, Alberti...


sabato 3 settembre 2011

Blanco nocturno - Ricardo Piglia

L'omicidio di un avventuriero portoricano in un paesino sperduto della Pampa argentina. Una storia di passioni lecite e illecite, di tradimenti, di gauchos. Un romanzo che rifiuta le catalogazioni, sfuggevole fin dal titolo: "Blanco" significa sia "Bianco" che "Bersaglio "(Feltrinelli lo pubblica in italiano con il titolo Bersaglio notturno).

Il protagonista cambia progressivamente con l'avanzare della storia e insieme a lui cambia il genere letterario e lo stile: da romanzo giallo a saga familiare, noir, saggio, diario, intervista. La risoluzione dell'enigma non riporta lo status quo, tutti sono colpevoli, gli indizi contraddittori, la giustizia non ha alcun potere salvifico. 
Uno dei personaggi dà una buona definizione di questa narrativa: la finzione paranoica.


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