mercoledì 22 giugno 2011

L'atles furtiu - Alfred Bosch

A volte le case editrici - per mancanza di iniziativa, immagino - pubblicano qualsiasi libretto mediocre che abbia risvegliato un po' di passione negli Stati Uniti. Se si dedicassero ogni tanto a sbirciare quelle che vengono considerate letterature minori, troverebbero delle sorprese.

È il caso di questo Atlante furtivo, un libro catalano. Una storia inaspettata: una famiglia ebrea di cartografi nella Mallorca della fine del 1300. Un libro che parla di un libro, come Il nome della rosa o Il mio nome è Rosso. Senza la raffiata ricerca di Pamuk o la filologia morbosa di Eco, ma senza nemmeno la pretasa di averle. Ci sono anche dei momenti realmente buoni e una specie di favola orientale alla Mille e una notte che mi è sembrata la parte migliore del libro.

Questo libro me lo ha consigliato un amico che ha anche il merito di essere stato il primo a parlarmi delle richezze della cultura catalana.


domenica 19 giugno 2011

Esercizi di verbo - Ferdinando Tartaglia




Inutilità de la poesia

La rosa
così inutile è cosa che spaventa.
Anche la poesia: come la rosa.

(1928)


Disprezzate l'intellettuale disprezzatelo

A gobba glauca in orse di postille
passa l'intellettuale in osso al mare:
porta dietro le spalle avare bare
di squali morti a squame di quisquilie.

          Se s'addormenta non l'interrogare:
          non vede il sogno come svede il mare.

          Ma se c'ài soldi lo potrai comprare:
          certo ti venderà cristo e l'altare.
(1928)           


mercoledì 15 giugno 2011

Piero della Francesca - Bernard-Henri Lévy

Un volumetto prezioso! L'accostamento di questi due nomi potrebbe far pensare a un esercizio di esegesi illeggibile e pretenzioso: non è così, non si propone il filosofo di svelare i misteri di Piero, ma solo di annotare delle riflessioni tanto semplici quanto chiarificatrici. Una foto, una pagina di appunti. Niente di più.

In Italia è possibile leggerlo nell'edizione Spirali, che include anche gli scritti di Lévy su Mondrian. Il pregio dell'elegante edizione TREA, invece, è che viene abinato al DVD Ritorno alla terra di Piero di Nino Bizzarri, con delle immagini straordinarie.


lunedì 13 giugno 2011

Pornografía - Witold Gombrowicz

Una lettura complicata. Confesso che che fino alla pagina 40 non ho capito molto. Ho pensato di abbandonarlo, ma il risvolto di copertina dice che Gombrowicz è "lo scrittore avanguardista più interessante del '900 insieme a Joyce e Kafka", una affermazione troppo impegnativa per essere totalmente infondata. 

Il titolo di questo libro, fortemente voluto dall'autore, è stato la causa di parecchi problemi con la censura: la prima edizione esce in spagnolo nel 1968 con il titolo "la seduzione" (La seducción).
Durante tutta la storia non si consuma nessun amplesso, eppure si respira una sessualità deteriore che giustifica il titolo. Due uomini - uno è il proprio Gombrowicz - che sono in realtà la stessa persona sdoppiata, vengono invitati in una aristocratica casa di campagna in Polonia, durante la seconda Guerra Mondiale. Lì assistono, con la medesima partecipazione morbosa,  a una serie di omicidi e alla relazione sensuale fra due adolescenti. La pornografia è il desiderio dell'età adulta di possedere la gioventù, ma è anche l'oscenità che rappresenta la gioventù agli occhi della maturità.

Gombrowicz è un autore polacco, ma ha vissuto per 24 anni in Argentina (con un curriculum da autentico bohémien) e si può a buon diritto considerare uno dei padri della moderna letteratura in lingua spagnola.
In Italia Pornografia è stato pubblicato da Mondadori del '75 e nel '94 da Feltrinelli. In entrambe le edizioni i nomi dei personaggi sono stati italianizzati: Carlo, Federico, Enrichetta,...!



mercoledì 8 giugno 2011

Andrea Mantegna: un'etica, un'estetica - José Saramago

Una conferenza pronunciata nel museo del Prado di Madrid nel 1992, non so in occasione di che cosa - e il volume non lo specifica (edizione italiana: Il nuovo Melangolo). Poche pagine attraverso le quali il lusitano ripercorre la vita del pittore: dall'apprendistato nella bottega dello Squarcione, agli ultimi giorni a Mantova, presso la corte dei Gonzaga.
Dal punto di vista storico non offre più di quello che si può trovare su un qualsiasi manuale scolastico. Da quello umano brillano - merito di Saramago - alcuni momenti chiave nella vita del vicentino:  l'incontro con la famiglia Bellini, quello con Ludovico II di Gonzaga. Sembra che il pittore, per sua volontà o per il fato, continui a cercare il vincolo famigliare: lo Squarcione se ne fa tutore legale adottandolo; si imparenta con i Bellini sposando Nicolosia; i Gonzaga lo accolgono  - caso unico al tempo - e lo difendono come uno "di famiglia".
Sorpende inoltre la furia che il maestro didicava a perseguire chi lo plagiava, vendendo composizioni sue come originali. La pirateria è sempre esistita...


venerdì 3 giugno 2011

Caballeriza - Rodrigo Rey Rosa

Quando in Europa si parla di letteratura latinoamericana si pensa immediatamente al realismo magico e a uno stile fiorito, quasi barocco. In realtà esistono nel continente americano una diversità e una ricchezza capaci di produrre alcuni degli scrittori più interessanti degli ultimi anni. Uno di questi è Rey Rosa, guatemalteco, della generazione del '58. 

Caballeriza ("Cavallerizza" in italiano. Purtroppo in Italia sono stati pubblicati solo tre libri di questo autore e quello in questione non è fra quelli) si apre con un espediente narrativo interessante: l'autore in prima persona racconta di come uno sconosciuto gli suggerisca l'argomento di un libro. Mentre spiega i dettagli e le circostanze dell'incontro, mi accorgo che siamo già nel vivo della storia! Due ore più tardi ho già finito il libro, passando per intrighi di malavita, omicidi passionali (e non), fughe, reclusioni, il tutto narrato con uno stile asciutto ed essenziale  tanto da farlo sembrare - se non fosse per l'uso di espressioni estremamente latinoamericane - la traduzione di un libro nordamericano.

Ho comprato l'edizione spagnola dell'editrice Seix Barral (2006) elegantissima come sempre. Mentre cerco la foto da inserire al principio di questo post scopro però che nell'edizione guatemalteca (Ediciones del pensativo, Guatemala, 2006) è riprodotto in copertina un quadro, fantastico e calzante, forse di Miquel Barceló. Sarebbe stato bello usarlo anche per questa edizione.



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