Queste
poche lettere del poeta austriaco al giovane poeta e ammiratore Kappus possono essere lette come un manuale per la vita. Una vita da poeta,
si intende. Sembra di leggere
delle pagine settecentesche per la grazia e la ricercatezza delle forme, mentre hanno
appena un centinaio d'anni.
Non è un vero carteggio: sono pubblicate solo le lettere di risposta di Rilke, mentre possiamo solo evincere le questioni poste da Kappus. Ma proprio questa mancanza di organicità costituisce il fascino di questo libretto fra le cui righe, spontanee e sentite, si possono leggere le idee di Rilke sulla poesia, sul'arte,
sulla vita. Delle vere perle.
E non deve lasciarsi fuorviare nella sua solitudine perchè c’è in lei qualcosa che vorrebe uscirne. Proprio questo desiderio, se lei lo usa con calma e superiorità e come uno strumento, la aiuterà a dispiegare la sua solitudine su ampio paese. La gente, con l’ausilio delle convenzioni, ha risolto tutto secondo la facilità e la più facile delle facilità; ma è chiaro che noi dobbiamo attenerci al difficile; [...] Sappiamo poco, ma che dobbiamo attenerci al difficile è una certezza che non ci deve abbandonare; è bene essere soli, poichè la solitudine è difficile; che una cosa sia difficile deve essere per noi un motivo in più per farla.
Anche amare è bene: poichè l’amore è difficile.