Per leggere questo libro è consigliabile aver letto i due precedenti, soprattutto per avere un'idea di quello che ci aspetta; e poi avere una certa dimestichezza con gli scrittori visionari -Poe, Kafka, Rinbaud,...- perché questo è un viaggio nel torbido, una esplorazione del Male e l'autore non strizza mai l'occhio, anzi, il più delle volte sembra in conflitto con il lettore. Durante il corso di questa faticosa lettura si ha l'impressione di trovarsi davanti a un bluff, a un maledettismo di facciata, a un nichilismo aristocratico e bisogna dire che i detrattori di Sabato sono numerosi ed illustri: che ognuno giudichi secondo il proprio metro. Questo è un libro destinato a essere letto poco, ma contiene alcune pagine sconvolgenti.
La collana SUR delle edizioni Minimum fax pubblicherà quest'anno la traduzione italiana, con il titolo appunto "L'angelo dell'abisso".